Dal 25 al 30 gennaio in Puglia tutti gli studenti delle scuole superiori svolgeranno le lezioni con la didattica digitale, mentre gli alunni delle scuole elementari e medie, nonché i bimbi della scuola dell’infanzia, proseguiranno con la didattica in presenza con possibilità per i genitori di chiedere la didattica a distanza. Dal primo febbraio e sino al 6 febbraio, invece, i ragazzi delle superiori potranno tornare a svolgere le lezioni in presenza, ma con il limite del 50% di presenza di studenti in ogni istituto. E’ l’ultima ordinanza regionale firmata dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, del 22 gennaio.
Una decisione che non condivisa dal sindacato FLC CGIL Puglia: “Con l’emanazione della odierna ordinanza n. 21 relativa alle misure per fronteggiare l’emergenza epidemiologica nel settore scolastico, in un colpo solo il Presidente Emiliano fa ricadere le relazioni sindacali al punto più basso finora mai registrato”, scrivono.
“E così possiamo dire che ora in Puglia il cerchio si chiude con una doppia limitazione, nel caso delle superiori:la facoltà attribuita alle famiglie di non far frequentare in presenza le attività didattiche qui si aggiunge ad una riduzione delle frequenze, prevista già a monte e contenuta entro il vincolo del 50% rispetto al totale delle presenze”.
Come avevamo preannunciato ieri sera, nell’incontro con gli assessori LEO, Lopalco e Maurodinoia e il Direttore dell’USR Puglia Cammalleri riteniamo questa misura seriamente lesiva del lavoro e della dignità di tutto il personale scolastico – docenti, personale ATA, direttori dei servizi e dirigenti scolastici – che quotidianamente si impegnano per arginare gli effetti nefasti della didattica mista sui livelli di apprendimento delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi”.
“Per questo motivo ci attiveremo affinché, unitariamente con le organizzazioni sindacali di categoria, si individuino forme di mobilitazione adeguate al livello di attacco che il mondo della scuola pugliese da settimane sta sopportando”.