Il nostro organismo produce in modo naturale un’arma per combattere i tumori al fegato: ha il nome di una proteina, Proteoglicano-4 (in sigla Prg-4). L’Irccs de Bellis di Castellana (Bari) ha scoperto che aumentandone la presenza – stimolandone l’autoproduzione a livello epatico o somministrandola – aumenta l’efficacia dei farmaci oggi in uso, consentendo al tempo stesso di ridurne i dosaggi con ovvie ricadute in termini di minori effetti collaterali. Quindi, ottimizzando l’efficacia terapeutica, la ricerca – è detto in una nota del De Bellis – segna una innovativa strategia in campo oncologico, tanto da essere stata pubblicata sul Cell Death and Disease (gruppo Nature Publishing Group).
«Il Proteoglicano-4 è una glicoproteina, cioè una proteina con attaccati alcuni zuccheri – spiega Francesco Dituri, biologo ricercatore all’Irccs – prodotta dal nostro organismo e distribuita soprattutto nelle articolazioni e nell’occhio, dove agisce come un ‘lubrificantè fisiologico. La ricerca per la prima volta descrive il suo ruolo nei casi di cancro al fegato. Due gli aspetti rilevanti: da un lato, elevati livelli di Prg-4 nel tessuto tumorale comportano una migliore sopravvivenza dei pazienti; dall’altro, i farmaci somministrati (Sorafenib e Regorafenib, ndr) diventano molto più efficaci nel distruggere le cellule tumorali, se è presente il Prg-4: che essendo già nel nostro organismo non comporta effetti collaterali».
«Il risultato ottenuto – sottolinea il direttore scientifico dell’Irccs, Gianluigi Giannelli – può aprire nuovi scenari nella lotta contro il cancro migliorando l’efficacia delle terapie oncologiche e individuando nuovi bersagli cellulari. Ora stiamo ampliando le nostre ricerche a tutti i tumori gastrointestinali». A tutti gli effetti, dunque, una nuova strategia d’azione: «Tanto innovativa – conclude il direttore generale dell’Irccs, Tommaso Stallone – da essere ora al vaglio di commissioni internazionali e nazionali brevetti». ANSA