Sono 397.800 le dosi vaccinali in arrivo in Italia, quest’oggi, da Pfizer-BioNTech: 164.970 (pari al 29%) in meno di quelle pattuite. A renderlo noto è il commissario per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri, che chiarisce l’ammontare, in termini di dosi del vaccino, del rallentamento nelle consegne da parte della casa produttrice. Da quest’ultima, giunge intanto la rassicurazione all’Unione europea che il ritardo sarà circoscritto ad un’unica settimana, mentre sulla vicenda il Codacons ha presentato un esposto a 104 Procure di tutta Italia e domani ne invierà uno all’Antitrust europeo, per abuso di posizione dominante.
La situazione preoccupa in particolare i governatori delle Regioni con i tagli più significativi, come il Friuli Venezia-Giulia che risente di una riduzione del 53,8%. Le Province di Trento e Bolzano ne avranno rispettivamente il 60% e il 57,1% in meno, il Veneto il 52,5%, la Sardegna la metà, la Puglia e la Calabria il 38,4% in meno, la Toscana il 36%, Lombardia il 26,8% e il Lazio il 25%. Abruzzo, Basilicata, Marche, Molise, Umbria e Valle d’Aosta sono le uniche senza tagli nella distribuzione.
In totale, fino al prossimo approvvigionamento, l’Italia avrà disposizione circa 700mila dosi. Salvo ulteriori imprevisti, le fiale in arrivo oggi, permetteranno di non ricorrere al cambio di vaccino per il richiamo usufruendo di quello di Moderna. Una soluzione che, secondo Arcuri, è ”davvero sconsigliabile” che precisa come sia bene anche rispettare “l’intervallo di tre settimane fra prima e seconda dose”.