Sarà valida a partire da questa mattina e fino a tutta la giornata di sabato 23 gennaio la nuova ordinanza (n.14) emanata dal governo regionale relativa alla gestione del sistema scolastico pugliese. Un provvedimento che, di fatto, proroga di una settimana le condizioni già sussistenti per gli istituti scolastici della regione: didattica in presenza prevista per tutte le scuole dell’infanzia ed elementari, fermo restando che gli stessi istituti devono prevedere comunque il collegamento online, in modalità sincrona, per gli alunni le cui famiglie facciano esplicita richiesta di didattica digitale integrata. Una scelta, quest’ultima che dev’essere espressa una sola volta per il periodo di vigenza dell’ordinanza.
Aule ancora chiuse, invece, per tutte le scuole di secondo grado e per i centri provinciali per l’istruzione degli adulti, per cui si prevede che il 100% delle attività sia svolta a distanza e in modalità digitale. La didattica in presenza resta garantita solo nei casi in cui sia necessario l’utilizzo di laboratori o per esigenze di integrazione di alunni con disabilità o con bisogni educativi speciali. Spetta poi alle istituzioni scolastiche comunicare, ogni lunedì della settimana, all’Ufficio scolastico regionale e al Dipartimento della salute, il numero degli studenti e il numero del personale scolastico che risultano positivi al Covid19 o che si trovano in stato di quarantena fiduciaria, nonché tutti i provvedimenti di sospensione dell’attività didattica adottati a causa dell’emergenza sanitaria.
Una decisione, quella di prorogare la chiusura delle scuole di secondo grado che, a detta dello stesso governatore della Regione, Michele Emiliano, è motivata dalla presa di coscienza che la scuola non è ancora un posto sicuro. È stato lui stesso a riferirlo, sabato mattina, in occasione dell’inaugurazione del nuovo ospedale Covid nella Fiera del Levante di Bari: “La scuola non è un posto sicuro come non è un posto sicuro qualsiasi luogo dove si sta seduti per ore nella stessa stanza”, ha precisato, rivolgendo il suo ringraziamento a tutto il personale scolastico e alle famiglie per gli sforzi profusi per tenere bassa la curva del contagio. “Gli insegnanti – ha proseguito – stanno facendo qualcosa di straordinario, perché stanno gestendo sia le lezioni in presenza sia quelle a distanza. Dedico questa giornata, quindi, anche agli insegnanti che ci daranno una mano a tenere vuoti gli ospedali.
Un intervento, però, che non ha mancato di suscitare numerose polemiche da parte degli studenti e delle stesse famiglie: tantissimi sono stati, nel scorse ore, coloro che hanno voluto esprimere il proprio disappunto sulla pagina Facebook del governatore, criticando, in particolar modo, il susseguirsi di ordinanze della durata di una sola settimana e il continuo cambio delle procedure in carico ai genitori. “A che gioco stiamo giocando?”, chiede una mamma, sottolineando come il susseguirsi a stretto giro degli interventi abbia costretto prima le famiglie che hanno scelto la dad a fare le dovute comunicazioni, per poi imporre la stessa procedura a quelle che hanno scelto per i propri figli la didattica in presenza. E poi ancora: “L’ordinanza per una sola settimana? Ma stiamo scherzando?”, scrive un altro genitore facendo notare l’incongruenza in termini di tempo tra un decreto del governo centrale che detta misure fino al prossimo 5 marzo e delle ordinanze regionali che modificano norme e procedure quasi all’ordine del giorno.
Tanti, infine, coloro che si chiedono il motivo del prolungarsi di un duplice e differente trattamento riservato alle scuole di primo e a quelle di secondo grado: “Il rischio contagio esiste per i più grandi, ma non per i bambini delle elementari?”, chiede con tagliente ironia un papà, mentre gli studenti delle scuole superiori, da giorni, invocano un incontro con il presidente della Regione e con le istituzioni scolastiche locali, per richiedere il rientro in aula in sicurezza per tutti.