Per il settore agrumicolo (mandarini e clementine) si stima una perdita di valore della produzione che supera 70 milioni su un totale di oltre 170 milioni di euro, danno che peserà in gran parte sulla Puglia, regione tra le prime tre in Italia per produzione di agrumi. Un dato drammatico per Confagricoltura Puglia che richiede un intervento immediato da parte delle istituzioni e in prima battuta dell’Assessorato all’agricoltura. “Le temperature e le condizioni climatiche anomale dei mesi scorsi hanno compromesso la produzione in un momento in cui gli agricoltori hanno più bisogno di ossigeno. La crisi economica causata dall’emergenza covid aggrava tutti quegli imprevisti che chi fa impresa nell’agroalimentare è abituato ad affrontare”, dice Luca Lazzaro, presidente di Confagricoltura Puglia. “Per questo in queste ore chiederemo un incontro all’assessore Donato Pentassuglia per capire come la Regione Puglia può intervenire e alleviare la drammaticità del momento”.
“Il mercato vuole il top – aggiunge Alfredo Ricucci, responsabile del settore agrumicolo di Confagricoltura Puglia – vuole determinate pezzature e chiede determinati standard di qualità estetica. Purtroppo le condizioni climatiche, tra queste la tremenda grandinata di luglio 2020 che si è abbattuta su alcune zone della regione, hanno compromesso gran parte dei frutti. Evento climatico, quest’ultimo, per cui chiediamo alla Regione una procedura rapida di ristoro”.
Per quanto riguarda la gelata 2017, invece, sono stati stanziati i fondi che dovrebbero ammontare intorno al 10 per cento del danno. La preoccupazione per la tenuta del comparto è forte e non riguarda solo la Puglia ma tutte le regioni produttrici di agrumi. Secondo una elaborazione di Confagricoltura su dati Ismea, le clementine a dicembre hanno presentato un prezzo all’origine di 0,29 euro al kg. Un importo inferiore del 35,5% rispetto a novembre 2020 e quasi del 39% rispetto a dicembre 2019.
Confagricoltura è prontamente intervenuta per evidenziare anche alle istituzioni nazionali la profonda crisi del settore. La situazione richiede di mettere in campo, con rapidità, specifiche misure. Oltre agli interventi regionali, per l’organizzazione occorre attivare subito un intervento straordinario analogo a quello concesso per le produzioni ortive di IV gamma e I gamma evoluta. Così come servono sgravi contributivi e previdenziali per il semestre gennaio/giugno 2021, sulla falsariga del provvedimento adottato con il DL Rilancio, e che il settore agrumicolo rientri tra i beneficiari dei ristori Covid.