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Puglia, l’accusa di Coldiretti: “Caseifici speculano sul prezzo del latte”

Pubblicato da: redazione | Sab, 16 Gennaio 2021 - 18:00

«Che non si speculi strumentalmente come già accaduto nel precedente lockdown con gli allevatori che aspettano ancora il pagamento del saldo delle fatture, perché non accetteremo alcun ribasso del prezzo del latte alla stalla». Il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia, lo ribadisce in una nota diffusa dopo le 14 istruttorie partite a fine dicembre dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nei confronti di altrettanti caseifici in Lombardia, Emilia-Romagna, Sardegna e Puglia (4 le aziende pugliesi), acquirenti di latte crudo vaccino e ovi-caprino, per verificare presunte pratiche sleali a danno degli allevatori conferenti, su segnalazione del Ministero delle Politiche Agricole (Ispettorato tutela qualità e repressione frodi agroalimentari).

Dall’inizio dell’emergenza Covid la Coldiretti ha denunciato «le insostenibili richieste di riduzione del prezzo pagato agli allevatori da parte di chi cerca di sfruttare il proprio potere contrattuale per pagare compensi stracciati per alimenti deperibili come latte». Coldiretti, prosegue la nota, aveva informato il Governo e la rete «nazionale, con uffici provinciali e locali, per monitorare gli attacchi contro le stalle attivando una casella di posta sos.speculatoricoronavirus coldiretti.it per raccogliere informazioni e segnalazioni». In questo periodo difficile in Puglia, dove sono 60mila le mucche da latte, «si continua a giocare sulla pelle degli allevatori, da mesi – sottolinea Muraglia – con un tiro e molla su fatture in acconto e a saldo, facendo i conti in tasca ai produttori su indennizzi veri o presunti. Il prezzo del latte alla stalla in Puglia non si tocca perché non può andare sotto i costi di produzione calcolati da Ismea, quando nella forbice tra produzione e consumo ci sono margini da recuperare per garantire un prezzo giusto e onesto che tenga conto dei costi degli allevatori e la necessaria qualità da assicurare ai consumatori. Intanto, con il Covid, la vendita di formaggi e mozzarelle è aumentata per effetto del cambiamento della spesa dei consumatori, a dispetto dello scenario critico vissuto da altri segmenti dell’agroalimentare». «Occorre evitare – sottolinea Coldiretti Puglia – che i comportamenti scorretti di pochi compromettano il lavoro della maggioranza degli operatori della filiera ai quali va il plauso della Coldiretti per lavorare nell’interesse della filiera e del Paese in un momento di grandi difficoltà per l’intero sistema»

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