Sono 330 i medici che hanno sottoscritto una lettera aperta per denunciare la negazione di diritti in relazione alla possibilità per alcune donne medico di astenersi dall’attività lavorativa durante il periodo di gravidanza. “Nel 2020 in Puglia – si legge in una nota – per le donne e mamme che esercitano la professione medica nell’area della medicina generale, non sono stati riconosciuti i periodi di assenza dal lavoro per gravidanza a rischio. Ciò si traduce nella mancata attribuzione del relativo punteggio nella graduatoria di medicina generale”. L’ astensione dal lavoro per gravidanza a rischio, pur configurandosi tecnicamente come malattia, è stata penalizzante in termini di acquisizione di punteggio in graduatoria regionale.
“Sono tante le realtà nelle quali davvero il sostegno alla gravidanza ti consente di staccare dagli impegni e doveri lavorativi. Fra queste realtà evidentemente non c’è ancora del tutto l’Italia e, in particolare in questo caso, la Puglia, dove invece le donne medico vengono penalizzate e vedono mettere ostacoli sulla loro progressione di carriera – si legge nella nota – È assurdo e gravissimo già soltanto che si sia lasciato spazio a fraintendimenti in merito al riconoscimento dei titoli di servizio con palese discriminazione delle mamme medico. Eventi come malattia, infortunio, adozione di minore o assistenza a minore, assistenza a familiari totalmente invalidi, non possono in un mondo che si definisce civile essere delle croci sulle spalle dei lavoratori”.