“Nell’ultima apertura di fine settimana, al centro commerciale, in un’ora, ho contato 200 ragazzi in età scolare da 0 a 14 anni. Ho intenzione di chiedere al Responsabile del Centro se mi autorizza ad aprire delle classi nell’area supermercato o negli spaziosi corridoi”. La provocazione è del preside dell’istituto comprensivo Duse, Gerardo Marchitelli.
“Il divario tra chi sta bene e chi ha bisogno si allargato a dismisura – continua su Facebook – ma i primi sono classi agiate e la soluzione ce l’hanno a portata di mano, i secondi non hanno valore. Nella “DAS”, specificamente nella “Didattica a scelta”, i primi sono adeguatamente guidati, i secondi non ci sono!!! Sono fermi solo i bambini per “un nonno in più”. Tutto il resto, “per un nonno in meno” è necessario. I genitori che escono dal proprio domicilio, lasciando i figli a casa, tornano a casa sanificati? Non capirò mai la differenza tra un Centro commerciale e la Scuola, o meglio la comprendo, ma cerchiamo di essere onesti”.
“Per l’economia – prosegue – bisogna circolare, per l’istruzione si può anche stare a casa; non c’è guadagno. Quali sono i dati, da settimane? A scuole chiuse, i contagi non calano: l’economia crea 20.000 nuovi casi al giorno e chissà quanti nonni in meno, ma non importa è NECESSARIO. Sono arrabbiato. Voglio il ristoro formativo anche per i bambini che non hanno potuto usufruire di un idoneo apprendimento”. (Foto Facebook)