Eccezionale avvistamento nelle acque dell’area marina protetta ‘Porto Cesareo’ dove un pescatore diportista sportivo si è imbattuto in un esemplare di foca monaca mentre si trovava col suo natante nel cuore della riserva, dove è vietata qualunque tipo di attività ad eccezione della ricerca scientifica. Il pescatore dopo averla fotografata e filmata ha immediatamente avvertito i biologi dell’area marina che dopo un primo consulto e un approfondimento sui comportamenti avuti dall’animale, e osservando lo stile della sua nuotata, hanno appurato che si trattava di uno splendido esemplare di foca monaca.
“Un ritorno atteso – si legge in una nota – da anni di importanza rilevante che qualifica l’eccellente lavoro che si sta svolgendo da anni a ‘Porto Cesareo’ – spiega Paolo D’Ambrosio, direttore della riserva marina – la foca monaca, infatti, era scomparsa da tempo in diverse zone dal Mediterraneo, l’ultimo avvistamento nelle acque di Porto Cesareo risale addirittura agli anni Settanta. Un esemplare pescato in quel periodo e poi imbalsamato, fa mostra di sé nel locale museo di Biologia Marina”.
L’avvistamento viene definito di grande importanza scientifica anche da Antonio Terlizzi, docente di Zoologia e Biologia marina presso l’Università di Trieste, e per 20 anni docente presso il Disteba di UniSalento, oltre che responsabile per conto del Conisma di diversi progetti di gestione e valorizzazione dell’efficacia dell’Amp Porto Cesareo. “Di recente – evidenzia lo studioso – abbiamo assistito a segnalazioni nel basso Adriatico e lungo le coste ioniche italiane, greche e albanesi. L’ultima segnalazione in Salento è di un cucciolo piaggiatosi a Frigole che poi è morto a Torre San Gennaro. E’ importante, qualora si dovesse avvistarla, non molestarla, non disturbarla e segnalarne esclusivamente la presenza”. (Ansa – foto facebook)