“Sui saldi di quest’anno va fatta una riflessione articolata, ci sono stati errori che graveranno ancora sui commercianti”. A raccontarlo ai nostri microfoni è Benny Campobasso, presidente Confesercenti Puglia, sottolineando il rischio che, i saldi di quest’anno, saranno, con molta probabilità “Un salto nel vuoto”.
Nessun coordinamento per allineare la data di partenza, incertezza di quello che accadrà dalla fine delle festività natalizie in poi, commercianti in difficoltà che, inoltre, non hanno ancora smaltito l’invenduto dello scorso mese, sono solo alcune delle problematiche sottolineate da Campobasso. Un grido di allarme che arriva a ridosso dell’inizio di uno dei periodi più attesi dell’anno per i commercianti, soprattutto in questo momento particolare.
Sono moltissime infatti le attività che, a causa della crisi dettata dall’emergenza sanitaria, hanno dovuto chiudere per sempre le proprie saracinesche o, in alcuni casi, si trascinano a fatica riuscendo a malapena a pareggiare i conti.
In Puglia i saldi avranno inizio il 7 gennaio (in seguito al posticipo deciso dalla regione per via del mini lockdown natalizio) e finiranno il 28 febbraio. Saranno 53, in totale, i giorni in cui i cittadini potranno fare acquisti e provare a dare respiro ai commercianti. “Almeno così mi auguro – ha sottolineato Campobasso – Ognuno ha fatto a modo proprio, è stato un errore non posticiparli. La regione non ci ha voluti ascoltare. Adesso i saldi inizieranno dopo le festività, ma nessuno di noi sa, nel concreto, cosa succederà dal 6 gennaio in poi”.
A preoccupare il presidente Confesercenti il continuo aumento del numero dei contagi con la possibilità, non del tutto remota, che la Puglia torni in zona arancione o peggio, rossa, subito dopo le festività, ma non solo. Secondo Campobasso la scelta di non posticipare i saldi andrà a discapito dei commercianti perché, in particolare “In questo periodo natalizio, diverso dagli altri, si è venduto meno. Con i saldi a gennaio verrà a mancare l’opportunità di vendere con il giusto margine, un occasione sprecata non solo per i commercianti baresi, ma anche per tutti quelli dei piccoli comuni, se ci saranno limitazioni negli spostamenti”.
A fare eco alle problematiche sottolineate da Campobasso ci sono quelle di Pino Salamon, presidente Adoc Puglia, secondo il quale, in particolare, piuttosto che attendere tempi migliori per partire con i saldi, sarebbe stato meglio avviare promozioni sin dal mese di dicembre, permettendo così ai commercianti di non avere merce invenduta alla fine del mese, ma anche di approfittare delle compere natalizie per dare modo, visto il periodo, ai cittadini di risparmiare e ai commercianti di “Respirare”.
“Purtroppo – spiega Salamon – le nostre richieste non sono state ascoltate, non hanno voluto toccare quella data. Mentre sarebbe stato meglio approfittare del mese di dicembre, in cui molta gente si è riversata in strada per fare i regali di Natale. In questo periodo non si può pensare di guadagnare e mettere soldi da parte, non è il momento e non lo sarà per i prossimi mesi. Dobbiamo sopportare pazientemente la pandemia, il criterio da seguire è quello del pareggio dei conti, per provare almeno a sopravvivere. Chi ci dice però che dopo il sei non torneremo in lockdown? Senza contare che il periodo mette alle strette tutti, quindi sarà difficile che i saldi siano motivo di rilancio, con cittadini in crisi e molti ormai senza lavoro” – ha concluso Salamon.
Ad allarmare entrambi ci sono, inoltre, tutte le questioni legate agli assembramenti e alla possibilità che, ancora una volta, i commercianti possano essere considerati come untori o causa di diffusione del virus, soprattutto in vista della minaccia della terza ondata: “Uno dei motivi in più per cui avevamo chiesto di posticipare i saldi” – hanno confermato entrambi.
Nonostante queste preoccupazioni, le speranze adesso, sono rimandate alla data di inizio dei saldi. “Vedremo – ha sottolineato Campobasso – Mi auguro sia davvero un momento di rilancio. Sono stati richiesti troppi sacrifici ai commercianti, si poteva fare meglio”. Parole a cui, si legano, inevitabilmente, anche quelle di Salamon che ha affidato ai nostri microfoni la speranza che “Non sia troppo tardi per un pareggio di bilancio, visto il periodo difficile che ci attende”.