Vietata la vendita in asporto di bevande alcoliche e super alcoliche a Noicattaro. E’ quanto dichiarato dal sindaco, Raimondo Innamorato, durante un video andato in diretta ieri, sulla propria pagina ufficiale Facebook.
La decisione, che riguarderà in particolare i giorni da zona rossa che vanno dal 31 dicembre al 6 gennaio, escluso il 4 (giorno in cui la Puglia sarà in zona arancione), ha come obiettivo quello di attenuare e ridimensionare le diverse problematiche “Che permangono in alcune circostanze” – ha sottolineato il sindaco.
In particolare, secondo Innamorato, sarebbero moltissimi i cittadini che in barba ai divieti e nonostante le diverse multe pervenute, alcune delle quali non pagate, stazionano al di fuori di bar o rosticcerie, ma anche pizzerie e ristoranti, per consumare cibi e bevande, soprattutto “I bevitori seriali di birra” – ha specificato il sindaco.
“E’ una condizione difficile da monitorare e scongiurare – ha dichiarato Innamorato – Spesso arriviamo in piazza o nelle aree di maggiore affluenza di cittadini e la gente si dilegua. Il rischio di diffusione del virus e contagiare amici che parlano a meno di un metro con mascherina abbassata è alto. Non dobbiamo vanificare lavoro fatto”.
Il sindaco ha precisato inoltre, il concetto di asporto. “Se io barista, vendo la birra e la apro al mio acquirente, è verosimile che il cittadino la consumerà fuori, cosa che invece non può avvenire” – ha sottolineato Innamorato – “L’asporto prevede impacchettamento di quel che si vende, vale per tutto. Se così non fosse cosa cambia da consumare all’interno delle quattro mura o all’esterno?”.
Intanto nella giornata di ieri a Noicattaro sono stati registrati tre contagi in più. Oggi sono 127 le persone positive al Covid. In paese, secondo quanto dichiarato dal sindaco, non ci sono cittadini negativizzati e liberi da quarantena. Innamorato non ha nascosto le sue perplessità anche in merito alla possibilità di visitare parenti o amici durante questo periodo di festività natalizie, sconsigliando fortemente di “fare uso di questa deroga” esortando, qualora non se ne potesse fare a meno, di effettuare un tampone rapido prima della visita.
“Il dato, abbastanza stabile si riferisce a precondizioni festive – ha sottolineato Innamorato – Per comprendere se gli effetti dei pranzi e delle cene siano sfociati in contagi o problematiche simili dovremmo attendere altri tre o quattro giorni almeno. Mi auguro non avvenga – ha concluso il sindaco – Anche perché significherebbe aver vanificato sacrifici messi in atto da tutti, cittadini, amministrazioni comunali e attività commerciali”.