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Bari, palestre chiuse, ma i gestori non si arrendono. Tante le iniziative per “sopravvivere”

Pubblicato da: Francesca Emilio | Dom, 27 Dicembre 2020 - 15:00

Nessuna notizia sul futuro delle palestre e delle strutture sportive, ma istruttori e gestori non si arrendono. Da Palese a Giovinazzo, fino a passare per Bitonto e Bari, ma anche in molte altre città e quartieri pugliesi, sono diverse le iniziative portate avanti dalle associazioni sportive.

Allenamenti all’aria aperta, lezioni online, schede personalizzate con possibilità di affittare alcune delle attrezzature presenti normalmente in palestra, come ad esempio manubri, ma non solo.

A Palese, per esempio, Francesco Zonno, istruttore e gestore dell’A.S.D Revolution Gym, supportato dai propri collaboratori, ha organizzato dei corsi all’aria aperta, nello specifico in un parchetto del quartiere. Il tutto avviene in ottemperanza a quelle che sono le norme imposte dal Dpcm.  I corsisti, restano infatti distanziati per tutta la durata della lezione. “In pratica – spiegano – è come se ci allenassimo da soli, ma insieme”. Gli attrezzi messi a disposizione, va specificato, vengono costantemente igienizzati.

Iniziativa diversa, ma utile allo stesso scopo, è quella organizzata invece dalla Netium, di Giovinazzo. A confermarci quanto accade è Lorenc Feleqi, responsabile della struttura. Anche in questo caso gli istruttori si mettono al servizio dei corsisti, questa volta però online, in particolare attraverso un’applicazione con la quale è possibile scegliere il proprio pacchetto di lezioni per poterle seguire comodamente da casa. Non si tratta degli unici casi, anche a Bitonto ci sono palestre che utilizzano format simili, lo stesso accade in altri comuni pugliesi, in cui, sono sempre di più gli istruttori che scelgono, di propria iniziativa, di continuare a lavorare, nonostante “non ci siano speranze” – sottolineano alcuni – “Che le palestre possano riaprire in tempi brevi”.

L’obiettivo comune, raccontano, è quello di restare in movimento e “reinventarsi” in un momento storico in cui, le strutture, ai fini del contenimento del contagio da Covid19, devono restare chiuse.  Una situazione che,  sottolineano senza esitare alcuni gestori delle strutture, è solo palliativa e sicuramente non permette di rientrare nelle spese e recuperare le ingenti perdite subite da marzo in poi.

“Queste iniziative ci permettono solo di recuperare gli spiccioli necessari per fare la spesa, tuttavia non ci fermiamo e andiamo avanti nella speranza che si possa tornare presto a lavorare sul serio” – ha confermato Zonno, dell’ASD Revolution Gym, raccogliendo il sentimento comune di moltissimi lavoratori del settore, ad oggi, di fatto, ancora inconsapevoli di quando potranno tornare a lavorare pieno regime nelle proprie strutture.

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