Dalla cena in videoconferenza al raggiungimento della casa dei propri cari prima che scatti il coprifuoco. Sono tanti gli escamotage utilizzati in Puglia durante queste festività, volti a non rinunciare alla magia del Natale, segnato da una pandemia in corso. A raccontarlo sono proprio alcuni cittadini.
Da chi fa cena, festa e aperitivo in webcam, a chi ha anticipato la tradizione del cenone della vigilia al pranzo, ma non solo. Spacchettamento regali in diretta, tramite applicazioni private o social network, ma anche veri e propri trasferimenti a casa dei propri cari, prima del coprifuoco e delle restrizioni previste dal Dl Natale. Sono solo alcune delle modalità in cui moltissimi pugliesi, hanno passato – e ci confessano “passeranno” – le giornate di festa da qui al 6 gennaio. E’ il “Natale della distanza” con l’obiettivo comune di non rinunciare alla magia del Natale, a quello stralcio di “normalità” che resta nonostante la crisi economica, ma anche le moltissime perdite causate dal Covid.
“Toglieteci tutto, ma non il Natale il con i nostri cari” – ha raccontato ai nostri microfoni Anselmo, padre di famiglia che, per l’occasione, ha organizzato una vigilia alternativa. “Siamo consapevoli dei rischi, siamo stati e staremo attenti, ma non possiamo non celebrare insieme. Abbiamo rinunciato a sederci a tavola alle 19 il 24 dicembre, come vuole la tradizione, per iniziare a pranzo e finire entro l’orario in cui scattava il coprifuoco. Abbiamo preferito fare così per stare comunque insieme ai nostri cari, soprattutto in questo momento in cui, stare soli, è un rischio per l’umore. Non è un periodo facile, stare insieme rende la pillola più dolce, anche se saremo molti di meno rispetto al solito” – ha sottolineato ai nostri microfoni, specificando che all’appello mancheranno in tantissimi, chi perché fuori regione, chi perché, preferisce invece passare le festività con pochi cari.
Il decreto, che ricordiamo prevede che l’Italia sia tutta zona rossa nei giorni di festa con alcune eccezioni su visite ad amici e parenti (sebben limitati a due persone, esclusi i minorenni) è stato varato dal governo proprio per arginare l’ipotesi dei troppi assembramenti sia fuori, sia in casa. Nonostante questo però i cittadini non hanno rinunciato alle feste architettando soluzioni creative.
“Noi non abbiamo rinunciato a stare insieme – ha raccontato invece Carmela – Abbiamo passato queste due notti a casa di mia suocera che ha abbastanza spazio per accoglierci. Ci siamo spostati il 23 pomeriggio. Mi è sembrato di andare al campeggio, è stato divertente, sia per me, sia per i bambini – ha concluso la donna, 43enne che ha specificato, inoltre, che in comune accordo con gli altri parenti “non ci sono stati abbracci, abbiamo distanziato i posti a tavola disponendoci per nuclei familiari e abbiamo indossato le mascherine nei momenti in cui non si mangiava”.
Non tutti però hanno agito allo stesso modo. Sebbene ci siano stati cittadini che, consci del rischio, abbiano utilizzato escamotage per poter vedere comunque i propri cari, altri, hanno optato invece per soluzioni alternative utili a seguire la regola del distanziamento sociale.
“Noi non abbiamo voluto correre rischi” – hanno raccontato Angela e Mario che, con non poco rammarico, per la prima volta da quasi cinquant’anni, non andranno a trovare i propri parenti a Campobasso per le festività.
“E’ stato un sacrificio enorme, che ci ha provocato non poca tristezza, ma ne è valsa la pena per la sicurezza di tutti, soprattutto dei nonni, più a rischio – hanno raccontato ai nostri microfoni – Abbiamo deciso di collegarci in diretta tramite le applicazioni, ci aiuteranno i nostri figli che per fortuna sono riusciti a tornare in Puglia. Non abbiamo condiviso i sapori, gli odori, la tradizione del preparare insieme la tavola e stare svegli fino all’arrivo del tanto atteso Gesù bambino, ma abbiamo condiviso la gioia dello stare insieme, seppur distanti”.
A fare eco alle parole di Angela e Mario, ci sono quelle di Vincenzo, imprenditore e padre di famiglia, che quest’anno, per la prima volta, passerà le feste solo con la propria moglie e i suoi due piccoli. “Io capisco la voglia di stare insieme – ha raccontato ai nostri microfoni – Capisco il fatto che non ci si senta minacciati dai propri cari, ma se la minaccia fossimo noi? Un po’ do la colpa al governo, con quel permesso delle visite ha dato la possibilità alla gente di spostarsi, non siamo pronti ad avere l’opportunità di scegliere in certi casi. Quest’anno per me e per i miei cari è stato un Natale più intimo, forse avevamo bisogno di questo per ritrovarci. Sono sicuro che ne gioveranno anche i legami futuri. Con i nonni ci vedremo in video, con la Dad abbiamo preso dimestichezza tutti, ceneremo a distanza, ma va bene così” – ha concluso. (Foto repertorio)