La Banca del Latte umano donato “Allattiamolavita” dell’Irccs Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (Foggia), durante la pandemia ha registrato l’aumento delle donazioni rispetto all’anno precedente: in particolare, nel periodo febbraio-maggio, quello delle maggiori misure restrittive, 15 donne hanno donato 91,25 litri. Nello stesso periodo del 2019 erano state 12 madri a donare 58,7 litri.
I dati sono stati pubblicati sul Journal of Pediatric and Neonatal Individualized Medicine. «L’aumento delle donazioni – spiega Pasqua Anna Quitadamo, medico di Neonatologia e Terapia intensiva Neonatale di Casa Sollievo – è stato un dato che ci ha sorpreso e nello stesso tempo riempiti di gioia, perché temevamo che la pandemia potesse impattare negativamente sull’attività della Banca». In 10 anni di attività, la Banca del Latte ‘Allattiamolavità, si evidenzia in una nota, ha già raggiunto un primo risultato importante: la totale abolizione dell’uso del latte formulato per tutti i neonati prematuri di peso inferiore a 1.800 grammi.
«Nella Terapia intensiva Neonatale di San Giovanni Rotondo, nelle prime ore di vita del neonato si avvia la minimal enteral feeding (alimentazione trofica non nutritiva) con il latte proveniente dalla Banca, che viene poi sostituito dal latte materno appena questo si rende disponibile oppure, laddove non lo fosse, si prosegue con il latte donato», sottolinea la dottoressa Quitadamo. «Inoltre, nel nostro Istituto – conclude – grazie anche al latte della Banca, abbiamo azzerato dal 2012 i casi di enterocolite necrotizzante». La Banca del Latte umano di Casa Sollievo, voluta dall’ex primario di Neonatologia Alberto Gatta, è stata inaugurata nel 2010 e in 10 anni ha raccolto oltre 3.000 litri di latte, arruolando 760 donatrici e alimentato circa 600 neonati prematuri.