“La comparsa di Xylella in agro di Canosa di Puglia ha preoccupato anche noi ma voglio rassicurare che si tratta di un focolaio isolato. Ne abbiamo certezza dopo tre settimane di indagini accurate e puntuali analisi”. Così l’assessore all’Agricoltura della Regione Puglia, Donato Pentassuglia, commentando la notizia del ritrovamento di piante ornamentali infette in un vivaio di Canosa.
“Il lavoro del Servizio fitosanitario regionale – precisa il direttore del Dipartimento regionale Agricoltura, Gianluca Nardone – è stato accurato e tempestivo. Il sito in cui è stato ritrovato il batterio era già stato monitorato agli inizi di quest’anno nell’ambito del piano di controllo del nostro servizio fitosanitario senza trovare nulla di preoccupante. Le piante infette, invece, sono emerse nel mese di novembre a seguito delle attività di autocontrollo che i nostri vivai regolarmente svolgono. Il rinvenimento del batterio, prontamente comunicato alla Regione Puglia, è stato confermato agli inizi di questo mese di dicembre su alcune piante ornamentali di Dodonea. I nostri Uffici hanno verificato immediatamente la dimensione del problema e sottoposto a controllo oltre 5 mila piante specificate intorno al focolaio. Vorrei sottolineare che in nessun caso è stata individuata la presenza di Xylella. Peraltro il sito è stato ispezionato anche per la presenza di insetti vettori: rari gli adulti catturati, nessuno positivo al batterio. Sono in corso anche le analisi di tracciabilità con indagini estese, anche al di fuori del territorio regionale, ai fornitori e ai clienti delle piante investigate. E ad oggi non sono state rinvenute ulteriori piante infette”.
“Tutti i risultati della tempestiva azione di sorveglianza – sottolinea Nardone – sono stati comunicati ai Servizi nazionali ed europei unitamente all’elenco delle misure fitosanitarie adottate. Tra queste si richiamano il blocco della movimentazione delle piante a rischio del sito produttivo, l’obbligo dei trattamenti contro l’insetto, oltre che la delimitazione del focolaio con l’immediata distruzione di tutte le piante specificate nell’area infetta”.
“L’attenzione – conclude Donato Pentassuglia – è naturalmente alta e stiamo mettendo in campo ogni azione, risorse economiche e umane per pervenire e bloccare questa grave fitopatia”.