I frigoriferi a -80 gradi nell’unità di Medicina trasfusionale del Policlinico di Bari sono pronti a custodire le dosi di vaccino Covid che saranno portate nei prossimi giorni. Il momento atteso per mesi, dunque, è arrivato. Alle 18 di ieri l’adesione al vaccino Covid da parte degli operatori sanitari non era elevata: 37mila rispetto ai 95mila che ne avrebbero diritto nella prima fase. Sottraendo circa 20mila persone tra ospiti e dipendenti delle Rsa per i quali non è necessario prenotarsi, significa che circa la metà ha dato il proprio assenso.
Gli operatori sanitari e sociosanitari infatti sono i più esposti all’infezione, possono trasmetterla a pazienti fragili e la loro salute è necessaria per tenere saldo il sistema sanitario. Aderiscono dunque alla prima fase di somministrazione il personale delle strutture pubbliche e private accreditate, i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, che saranno vaccinati insieme con le persone ospiti delle residenze sanitarie e socio-sanitarie.
Intanto anche l’ordine dei farmacisti di Bari, chiede di far accedere anche i propri iscritti al vaccino. “Le disposizioni nazionali in merito alla somministrazione del vaccino antiCovid – spiega ill presidente dell’Ordine dei farmacisti di Bari – non vietano alle Regioni l’estensione ad altre professioni sanitarie. Altrimenti non si spiegherebbe perché in altre Regioni, come per esempio la Toscana, i farmacisti sono ricompresi. Le nostre non sono proteste, siamo abituati a lavorare, a stare in trincea, a servire i cittadini e semmai a fare proposte di buon senso. I Farmacisti meritano rispetto e considerazione”.