I poliziotti del Squadra Volanti del Commissariato P.S. di Barletta in collaborazione con un agente libero dal servizio, hanno tratto in arresto quattro andriesi, responsabili di tentato furto d’autovettura avvenuto in Barletta.
Nel pomeriggio di ieri, a Barletta, un poliziotto in forza al Reparto Volanti del Commissariato, libero dal servizio, scorgeva nei pressi di un supermercato un’autovettura in sosta con quattro soggetti a bordo; dalla stessa scendevano tre soggetti che iniziavano ad armeggiare su una vettura parcheggiata nelle vicinanze.
Dopo averla aperta, in due iniziavano a manomettere il sistema d’accensione, mentre il terzo, restava fuori facendo da palo. Tutto questo non passava inosservato all’agente fuori servizio, il quale immediatamente ha contattato i suoi colleghi e in costante contatto telefonico con il capo equipaggio della volante di zona ha condiviso tutte le informazioni del caso. I tre ladri, non riuscendo nell’intento delittuoso, risalivano frettolosamente a bordo dell’auto, dove ad attenderli si trovava il quarto complice con il motore acceso, pronto a partire ed allontanarsi sulla SS 16 Bis in direzione Trani. L’agente con la propria auto si è messo sulle tracce dei fuggitivi e grazie al continuo contatto telefonico con i colleghi, ha consentito che questi a bordo della volante raggiungessero e bloccassero l’auto i fuga sulla SS 16 Bis allo svincolo di Barletta centro.
I quattro uomini fermati dagli agenti, sono risultati tutti andriesi, un 48enne, un 35enne, un 26enne ed un 23enne, ben noti alla Forze dell’Ordine per i loro trascorsi delinquenziali; i 4, immediatamente perquisiti, sono stati trovati in possesso di numerosi arnesi atti allo scasso, alcuni scalda collo, vari telefoni cellulari ed anche di uno scanner lettore di codici per diagnosi auto, idoneo ad azzerare le centraline dei veicoli. Tutti gli oggetti pertinenti al reato e l’autovettura utilizzata sono stati sequestrati, mentre i quattro uomini sono stati arrestati per il reato di tentato furto aggravato in concorso e possesso ingiustificato di arnesi atti allo scasso, per poi essere ristretti nel carcere di Trani. Dell’accaduto veniva avvisato l’ignaro proprietario dell’auto oggetto del reato che quindi formalizzava la relativa denunzia.