Dal 2018 è sopraggiunta la “narcolessia Fibronit”. La denuncia è del comitato di residenti che lancia un appello al Comune e alla Regione affinché si prosegua con la realizzazione del parco della Rinascita.
“Terminata la bonifica definitiva del sito, fu avviata la fase della progettazione preliminare del Parco della Rinascita. Dopo aver ascoltato i cittadini tramite assemblee pubbliche, concorsi nelle scuole e meeting con gli ordini professionali, organizzati dal Comitato Cittadino in sinergia con il Comune, si giunse, alla fine del 2018, alla progettazione preliminare del Parco della Rinascita. Da allora è tutto fermo – denuncia il comitato – Nel 2019 abbiamo sollecitato la ripresa dell’azione amministrativa comunale per risolvere le questioni ancora in piedi, ognuna delle quali trovava nella burocrazia l’ostacolo più arduo. Da qui il suggerimento di organizzare una Conferenza di servizi istruttoria che avrebbe consentito di mettere attorno ad un tavolo tutti gli enti coinvolti. L’assessore Galasso, in risposta, ha escluso la necessità di questo incontro perché, a suo dire, l’amministrazione comunale era perfettamente in grado, autonomamente, di proseguire nel percorso programmato. Risultato: ancora il nulla. Narcolessia assoluta. La pandemia da Covid ha fatto il resto”.
“La complessa vicenda Fibronit – conclude la nota – ha bisogno di impegno e attenzione costante. Lo meritano tutti i cittadini e le famiglie che hanno pagato a prezzo altissimo gli effetti devastanti di quella fabbrica, che continua a farsi sentire ancora oggi a causa dei lunghi tempi di incubazione tipici delle malattie da amianto. Vista la “narcolessia” ricorrente e le tante problematiche ancora in sospeso, siamo convinti che una figura amministrativa, demandata esclusivamente alla soluzione dei problemi ancora in essere, possa rappresentare oggi la giusta soluzione (commissario, delegato, preposto, referente, chiamiamolo come vogliamo). Qualcuno che abbia la preparazione per organizzare la conferenza di servizi e sciogliere i nodi burocratici e che abbia le giuste motivazioni per volerlo fare, qualcuno che sappia bene cosa significa quel luogo per i cittadini baresi. Queste nostre idee e proposte, che, a quanto pare, oggi poco interessano a Comune, Regione ed enti preposti, le divulghiamo alla cittadinanza, perché si sappia che la “narcolessia Fibronit” si può sconfiggere. Non servono medicine, serve la buona volontà”.