Mentre i negozi nelle strade dello shopping di Bari si affollano per le compere di Natale, nei fine settimana e festivi resteranno chiuse le gallerie dei centri commerciali come stabilito dal nuovo dpcm sulla seconda ondata Covid. Ben 13 date – compreso il 24 dicembre – con le serrande abbassate nel mese più importante dell’anno, una sostanziale differenza definita come concorrenza sleale. Con perdite previste fino al 90%.
La decisione ha spiazzato il comparto dei centri e parchi commerciali, con le gallerie agghindate per le festività ma deserte a intermittenza. Il pericolo preventivato è che con la chiusura anche dei parchi commerciali, strutture all’aperto, porterà inevitabilmente la gente a concentrarsi nelle vie del commercio cittadino.
“Creare assembramenti in luoghi non totalmente arieggiati è rischioso per la salute – afferma Giancarlo Fiore, titolare di CityModa -. Però i nostri negozi sono store ubicati in luoghi aperti. Ci sono ampi parcheggi e i clienti fanno la fila all’esterno, così come succede nei centri urbani. Da noi i rischi sono minori perché avendo spazi grandi, riusciamo a gestire meglio tutte le norme anticontagio. Gli ingressi sono contingentati, verificando la temperatura corporea di chi accede attraverso i termo scanner, obblighiamo tutti a indossare la mascherina, a mantenere il distanziamento, igienizziamo i capi dopo le prove e sanifichiamo gli ambienti. Tutte queste misure, da noi rispettate e utilizzate già dai mesi precedenti, hanno fatto si che il numero dei contagi nei nostri store sia zero”.
Al fianco di City Moda ci sono altri marchi quali Tata Italia, Nuovoarredo, Globo, Happy Casa, Unieuro, Media World, Euronics, Ovs e Senso Unico. Lamentele e azioni su scala nazionale anche da Bariblu e Santa Caterina. “Abbiamo indossato la mascherina anche ad agosto”, commenta uno dei titolari.
Ecco cosa prevede il Dpcm: “Fino al 6 gennaio 2021 l’esercizio delle attività commerciali al dettaglio è consentito fino alle ore 21.00 nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali all’interno dei mercati e dei centri commerciali, gallerie commerciali, parchi commerciali, aggregazioni di esercizi commerciali ed altre strutture assimilabili, a eccezione di farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole”.