“Il cashback è un’alternativa per sapere di che pasta siamo fatti”, a sostenerlo è l’Adoc, associazione dei Consumatori della Puglia.
“Mai come in questo momento l’Adoc Puglia e di Bari sostiene un’iniziativa promossa dal Governo rivolta ad ovviare e a limitare l’utilizzo del denaro contante che sempre più frequentemente, e furbescamente, alimenta la quantità di evasione fiscale che si stima raggiunga i 110 miliardi l’anno e che, conseguentemente, fa tanto male all’economia e alle casse della finanza italiana e che ci fa essere un sorvegliato speciale da parte dell’Unione Europea” – ha dichiarato il presidente dell’Adoc regionale, Pino Salamon.
Il sostegno arriva in previsione dell’entrata in vigore del decreto cashback, il quale assegna un incentivo premiale mensile per un massimo di 150,00 euro a tutti i consumatori e utenti che utilizzeranno le proprie carte di credito, di debito, ricaricabili e bancomat previo l’acquisto di dieci prodotti in presenza fisica. Esclusi, infatti, gli ordini on-line. Per attivare il servizio è necessario registrarsi sull’app IO, mediante Spid o carta di identità elettronica. Bisognerà inserire il codice Iban del proprio conto corrente per ricevere le eventuali somme accumulate a partire dall’8 dicembre prossimo.
Sullo stesso portale è inclusa l’opzione per iscriversi alla “lotteria degli scontrini” la quale ha altre caratteristiche, ma che entrerà in funzione dal 1° gennaio 2021 attraverso l’acquisizione di un codice personale da presentare ai negozianti e con l’opportunità di ricevere premi anche consistenti.
“Si può affermare – sostengono ancora dall’Adoc – Che questa è un’opportunità per stanare quei commercianti che magari si attaccano pure ai centesimi facendosi pagare il caffè senza provare a fare la faccia lavata, come dicono a Bari, di chiedere al cliente se vogliono o meno lo scontrino. Ovvero un pagamento con o senza IVA, al pari dello stesso sistema che mette in atto una buona fetta di professionisti, di artigiani e piccole imprese (con fattura o senza fattura) le cui categorie, complessivamente, evadono il 27,5% dell’IVA (il 22,2% in Puglia) e alle quali vanno sommati i lavoratori autonomi che raggiungono anche il 68% di dichiarazioni IRPEF falsate”.
Si tratta, secondo l’associazione, di incentivi capaci di offrire un’occasione che i consumatori e ogni cittadino onesto, di buon senso devono saper cogliere al volo per fare in modo che lo Stato recuperi maggiori entrate, ovvero risorse indispensabili per ridurre le tasse a tutti coloro che, in particolare, le pagano alla fonte come, ad esempio, i redditi da lavoro dipendente e da pensioni. Battaglia portata avanti, da parte dell’Adoc, ormai da anni al fianco dei Sindacati.
Al cittadino, resta la possibilità di stabilire quali condizioni accettare in quanto, specifica ancora l’associazione “Non è pensabile che ai giorni nostri, dove si è raggiunto un ragguardevole livello di conoscenze, anche di fatti e misfatti, ce ne disinteressiamo e magari ci vergogniamo di chiedere una fattura per risparmiare il 22% pur sapendo che il 19%, nella maggior parte dei casi, ci viene restituita”.
“Noi pensiamo – ha concluso Salamon – Si debba seguire un comportamento etico e non da indifferenti, altrimenti che consumatori consapevoli siamo? Quindi, dobbiamo ricordarci che tutto dipende da noi e questa del cashback è una delle alternative per sapere di che pasta siamo fatti”.