Nel periodo tra l’11 e il 24 novembre 2020, l’indice di trasmissibilità Rt medio calcolato sui casi sintomatici è sceso a 0,91. I dati, in particolare, risultano inferiori a 1 in sedici regioni, tra queste escluse Molise a 1.31, Veneto, 1.13, Calabria, 1,06, Lazio 1,04 e Toscana 1,01. Calate Lombardia e Liguria rispettivamente a 0,93 e 0,68.
E’ quanto emerge dalla bozza del monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute. Si tratta, secondo il governo, di dati incoraggianti che confermano l’impatto delle misure alle quali segue anche una diminuzione costante delle ospedalizzazioni in area medica e in terapia intensiva. Tuttavia però, specifica ancora l’Iss, la pressione sui servizi ospedalieri è ancora molto elevata.
Il report dell’Istituto superiore di sanità prende in considerazione molteplici fattori per valutare il rischio di ogni singola regione. In conseguenza di questa valutazione tre regioni (Sardegna, Puglia e Calabria) vengono considerate ancora «a rischio alto» e sono invitate ad adottare ulteriori misure restrittive. In particolare viene sottolineato che in 18 regioni i ricoveri nelle terapia intensive e nelle aree mediche sono sempre oltre la soglia critica.
I dati, complessivamente, per quanto concerne le persone ricoverate in terapia intensiva, risultano comunque in diminuzione: da 3.816 a 3.663 dal 24 novembre al primo dicembre. Mentre il numero di persone ricoverate in aree mediche, sempre nella stessa fascia temporale è passato da 34.577 a 32.811. Tra i dati emerge inoltre anche una diminuzione significativa dell’incidenza a livello nazionale negli ultimi giorni. Nello specifico, 590.65 casi per 100,000 abitanti nel periodo contro 706.27 per 100,000 abitanti nel periodo, sebbene questa “rimanga a livelli molto alti”.
Intanto, mentre si contano quasi mille morti nelle ultime 24 ore, uno dei dati più alti di questa pandemia, si teme che il 19 e 20 dicembre, ovvero l’ultimo weekend in cui sarà possibile partire prima delle festività natalizie ci sia di nuovo una fuga di cittadini in viaggio verso i propri cari, così come accadde nella notte fra il 7 e l’8 marzo”. A lanciare l’allarme il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, rispondendo alla domanda se teme una nuova ‘fuga dal Nord’ durante la trasmissione Mattino 5.