Patrizia D’addario tornerà come parte civile nel processo ‘escort’. Lo ha deciso la Corte di Cassazione che ha annullato senza rinvio l’ordinanza con la quale nei mesi scorsi la Corte di Appello di Bari aveva estromesso la costituzione della donna, che aveva impugnato il mancato riconoscimento di un risarcimento danni, ritenendola tardiva e quindi non ammissibile.
Il processo è quello sulle 26 donne, alcune delle quali escort, portate fra il 2008 e il 2009 dall’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini a Palazzo Grazioli e Arcore nelle residenze di Silvio Berlusconi, allora presidente del Consiglio. Si attende nei prossimi giorni il deposito delle motivazioni della sentenza di secondo grado che, dichiarando la prescrizione di più della metà dei reati inizialmente contestati, ha ridotto a 2 anni e 10 mesi di reclusione la condanna nei confronti di Tarantini, ha confermato la condanna a 1 anno e 4 mesi di reclusione nei confronti di Sabina Began, «l’ape regina» dei party berlusconiani, ha dichiarato il non luogo a procedere per prescrizione dei reati nei confronti dell’amico di Tarantini, Massimiliano Verdoscia e ha assolto il pr milanese Peter Faraone. ANSA