“Non dobbiamo commettere gli stessi errori dell’estate. Non dobbiamo abbassare la guardia”. Così il ministro Roberto Speranza in Senato. “Il 20 marzo – ha detto – in Italia c’erano 6mila casi, ad agosto 778, a settembre 1608. Da allora il virus ha cominciato a tracimare, ad uscire dai confini. Dal 28 settembre al 4 ottobre in Italia ci sono stati 14mila 587 casi. Nelle settimane successive 28mila e poi 52 mila e poi oltre i 100mila. Dal 2 all’8 novembre è cominciato un leggero decremento con una media di 27mila casi al giorno e un rt pari a 1,08”.
“Non bisogna abbassare la guardia – ha detto ancora Speranza – attualmente abbiamo una incidenza di 320 casi ogni 100mila abitanti, dobbiamo arrivare a 50 casi ogni 100mila abitanti. Le prossime festività vanno affrontate con cautela per evitare pesanti chiusure a gennaio e febbraio”.
“Senza consistenti riduzioni di movimento – ha detto – e senza il rispetto delle regole di sicurezza, la convivenza con il virus è destinata al fallimento. Con il prossimo dpcm dobbiamo continuare con misure chiare e rigorose. Riconfermare il modello della classificazione delle regioni per scenario e indice di rischio. Strumento efficace che ci consente di agire rapidamente. Le limitazioni previste dovranno essere rafforzate anche nel quadro di un coordinamento europeo promosso nelle ultime settimane. Dobbiamo limitare i contatti non indispensabili tra le persone. Durante le feste natalizie vanno disincentivati gli spostamenti internazionali, limitati gli spostamenti tra regioni rosse e arancioni e il 25, 26 e primo gennaio limitati spostamenti tra comuni. Vanno limitati gli assembramenti nelle località sciistiche e vietate le aggregazioni a Natale e Capodanno. Non sarà un Natale come gli altri ma serve il contributo di tutti per ridurre il numero dei contagi e dei morti e per alleggerire la pressione sugli ospedali”.
Il ministro ha presentato il piano vaccini. “Dentro la tempesta – ha detto – vediamo l’approdo dei vaccini. Da gennaio arriveranno in Italia i primi vaccini. Che non saranno obbligatori e saranno gratuiti per tutti. Probabilmente saranno necessarie due dosi per ciascuna vaccinazione. Non abbiamo però evidenza scientifica sui tempi dell’immunità del vaccino”.