Nell’indagine riguardante i casi di legionella presso il Policlinico di Bari, “i carabinieri per la tutela della salute hanno fedelmente adempiuto alle deleghe della Procura e acquisito, secondo le regole della procedura penale, tutta la documentazione necessaria per l’accertamento dei fatti. Tale documentazione è stata posta immediatamente a disposizione della Procura e del giudice”.
Lo precisa la Procura di Bari, con riferimento alla polemica tra inquirenti e difensori degli indagati sul presunto mancato tempestivo deposito – denunciato nei giorni scorsi dai legali – di tutti gli atti acquisiti dai Nas durante gli accertamenti e, in particolare, di quelli sulle attività svolte dall’ospedale negli ultimi due anni per risolvere il problema della legionella negli impianti idrici.
L’inchiesta è quella relativa alle presunte omissioni nelle procedure di bonifica di alcuni reparti del Policlinico, risultati infetti dal batterio della legionella che avrebbe causato la morte di quattro pazienti. Nell’ambito dell’indagine, i due padiglioni Chini e Asclepios sono stati sequestrati nei giorni scorsi con facoltà d’uso. Per i reati di omissione di atti d’ufficio e morte come conseguenza di altro delitto sono indagati cinque dirigenti, compreso il dg Giovanni Migliore, per i quali la Procura ha chiesto l’interdizione.