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Bari International Gender Film Festival: dal 4 al 12 dicembre la sesta edizione tutta virtuale

Pubblicato da: redazione | Sab, 28 Novembre 2020 - 20:00

Sesta edizione tutta virtuale per il Bari International Gender Film Festival, che nei delicati momenti della seconda ondata di pandemia da Coronavirus, dà un importante segnale di resistenza e programma il cartellone della sua sesta edizione interamente in streaming, sulla piattaforma MYmovies.it, oltre ai canali social ufficiali della manifestazione (pagina Facebook e profilo Instagram). Dal 4 al 12 dicembre 2020, il BIG, promosso e organizzato dalla Cooperativa AL.I.C.E (Area Arti Espressive), realizzato con il sostegno di Regione Puglia e Comune di Bari (e la collaborazione di una corposa rete pubblica e privata) torna per un’edizione diversa dal solito, ma non per questo meno ricca di eventi e proiezioni di altissima qualità, a testimonianza dell’enorme sforzo profuso dagli organizzatori.

Il festival del cinema e delle arti performative sul tema delle differenze di genere, identità ed orientamenti sessuali della città di Bari – la cui direzione generale e artistica è a cura di Tita Tummillo e Miki Gorizia – presenterà sedici proiezioni, tra lungometraggi, corti e documentari (molti dei quali pluripremiati in diversi festival internazionali), oltre a performance di danza e teatro, conferenze e mostre d’arte. Anche quest’anno il festival ha intercettato la stringente attualità di alcuni temi, traducendoli in programmazione, con lo scopo di indagare nel profondo la contemporaneità. Ecco perché il BIG Film Festival vuole quest’anno analizzare il «Pianeta» in cui viviamo, intravedendo nelle diverse geografie di esso una possibilità di confronto e dialogo. Da qui la scelta di programmare film di diversa provenienza, riguardanti le differenti realtà sociopolitiche esistenti al mondo, focalizzando l’attenzione dello spettatore alla sensibilizzazione e al rispetto delle diversità sessuali, etniche e sociali.

Il «Pianeta» BIG vuole accendere anche un faro sui temi dell’emergenza e della cura, per fare in modo che le tematiche sul rispetto delle differenze possano estendersi senza confini, oltre i concetti della sessualità e dell’identità. Divenendo «intersezionali» con i temi della biodiversità, dell’ecologia, della salvaguardia ambientale e animale, della solidarietà umana, della decolonizzazione dei saperi, della discriminazione etnica, dell’immigrazione, dell’accesso alle cure. A tal proposito il festival ha lanciato quest’anno anche il suo grido d’allarme, attivando una campagna di crowdfunding e chiedendo a chiunque di sostenere e salvare il #PianetaBIG (all’indirizzo internet sostieni.link/26630).

 Venerdì 4 dicembre l’evento di apertura riguarderà la Video Art Exhibition intitolata «Mixed/Various/Untitled», a cura di Mohamed Almusibli, ospitata dalla galleria d’arte contemporanea «Nico» di Bari: sarà visibile su spazionico.it fino al 14 febbraio 2021; gli artisti protagonisti saranno Sarah Abu Abdallah, James Bantone, Milena Langer, Yong Xiang Li, Gaby Sahar, Ian Woldridge. Alle 20, poi, toccherà a un prestigioso duo di artisti italiani di stanza tra Torino e Berlino, Ginevra Panzetti ed Enrico Ticconi, la cui ricerca si sviluppa nell’ambito della danza, la performance e l’arte visiva. Sui canali Facebook e Instagram del BIG saranno presentati, dai due artisti, estratti su «Harleking», lavoro acclamato nei maggiori festival europei.

Dal 5 all’11 dicembre partirà, poi, la ricca programmazione cinematografica su MYmovies. Tra i titoli in cartellone, i film vincitori del «Teddy Award» della settantesima e ultima edizione del Festival del Cinema di Berlino: per la sezione doc, «Si c’etait de l’amour» (2020), la magistrale opera del regista Patric Chiha che segue le storie e i retroscena della realizzazione di «Crowd», lo spettacolo di danza contemporanea della coreografa francese Gisèle Vienne, in tour nel mondo da circa tre anni. Il pubblico potrà poi visionare il lungometraggio vincitore del Teddy Award: «Futur drei/No hard feelings» (2020) di Faraz Shariat, storia quasi autobiografica di integrazione da parte di una seconda generazione di immigrati rifugiati in Germania. Dalla Berlinale 2020 arriva anche «Petite Fille» di Sébastien Lifshitz, delicato racconto d’autore sulla vita di Sasha che a soli 7 anni è convinto di essere una bambina.

Di grande rilevanza sarà anche il mini focus sulla Turchia, paese in bilico fra Oriente e Occidente, e tristemente noto alle cronache negli ultimi tempi. In particolar modo per la brutale azione repressiva del governo Erdogan, che ha criminalizzato ogni differenza e bannato qualsiasi manifestazione di attivismo e cultura LGBTQ. Il BIG condividerà una preziosa collaborazione con il «Kuir Fest Pink Life» di Ankara e Istanbul, il festival itinerante del cinema queer turco, proibito dal 2017. Non mancherà la partnership con il «Divine Queer Film Festival» di Torino, manifestazione di cinema indipendente a tematica queer che esplora i temi fluttuanti di genere, identità e diverse abilità. Oltre alle creazioni più suggestive e innovative del cinema belga, francese, italiano e tedesco, con titoli provenienti anche dal Medio Oriente.

“Quello che presentiamo attraverso la selezione cinema e performances – spiega la direzione artistica – seppur adattata alle circostanze e più concentrata rispetto alle inziali previsioni, è già una sintesi di un mondo “altro”, di un altro pianeta: storie e personaggi che compongono già un nuovo mondo, che si buttano alle spalle l’obsoleto, che lo combattono ostinatamente, per il diritto ad esistere meravigliosamente e vivere con gioia, liberamente, in una rinnovata comunione con il cosmo”.

Il 6 dicembre, alle 19, si svolgerà anche una video conferenza con il giornalista e videomaker turco Murat Cinar: in collegamento streaming sulla pagina Facebook del BIG presenterà le più recenti produzioni di cortometraggi di giovani autori turchi, scarsamente pervenuti e distribuiti in Italia. La sua sarà anche una voce preziosa per descrivere l’attuale quadro sociopolitico del suo Paese.

Come di consueto, non mancherà l’appuntamento con i «Dialoghi» sul BIG, a cura di Claudia Attimonelli, docente di Semiologia del Cinema e degli Audiovisivi: il 9 dicembre, alle 10, il ciclo di conferenze sarà in collegamento con gli enti organizzatori, il Dipartimento ForPsiCom (Scienza della Formazione, Psicologia e Comunicazione) e l’Archivio di Genere dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”.

Gli altri film in visione al BIG 2020, oltre a una corposa sezione di corti e videoclip, saranno «Mose3» (2018) di Pablo Girolami (film di video-danza con un terzetto di performers scatenati in un’eccentrica danza di seduzione), «Il caso Braibanti» (2020) di Carmen Giardina e Massimiliano Palmese (documentario che riporta l’attenzione sulla figura di Aldo Braibanti, intellettuale accusato di plagio nel 1968), Il bagno turco (1998) di Ferzan Ozpetek (opera prima celebratissima, ancora oggi indicato come film di svolta nell’immaginario gay in Turchia), Madame (2019) di Stéphane Riethauser (un doppio ritratto che lega la vita del regista a quella di sua nonna, l’amata “Madame”), Cocoon (2020) di Leonie Krippendorff (racconto urbano sull’educazione sentimentale di una teenager),  Dentro di te c’è la terra (2019) di Cosimo Terlizzi (film d’artista sulla ricerca esistenziale del regista, che trova un approdo fondante nell’incontro antispecista con la natura e il mondo animale), «Lola vers la mer» (2019) di Laurent Micheli (film vincitore del Premio Magritte 2020 alla migliore promessa femminile per Mya Bollaers, prima donna transgender a ricevere tale riconoscimento).

Il 12 dicembre, infine, nell’ultima giornata del BIG 2020, sui canali social del festival, ci sarà spazio per due video lecture: «Urban Spray Lexicon» di Ateliersi, seguita da «Langelo» di Alessandra Cristiani. In conclusione il Dj Set «Queerfa in Da Mix» firmato da KILFA. Sarà possibile seguire tutta l’edizione 2020 del BIG, acquistando in un’unica formula l’accesso su MYmovies, al costo di euro 14,90.

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