L’indice di contagio Rt in Italia è sceso a 1,08 nella settimana 16-22 novembre, contro l’1,18 della settimana precedente, con 10 regioni che hanno già un indice inferiore a 1, ossia sono ufficialmente in discesa. Tra queste anche la Puglia. Lo rivela il report di monitoraggio ministero della Salute-Iss.
Il report riporta anche che 17 Regioni al giorno 24 novembre avevano superato almeno una soglia critica in area medica o terapia intensiva. Nel caso si mantenga l’attuale trasmissibilità, quasi tutte le Regioni o Province autonome hanno una probabilità maggiore del 50% di superare almeno una di queste soglie entro il prossimo mese.
Le regioni con l’Rt inferiore a 1 sono: Calabria (0.92), Lazio (0.88), Liguria (0.76), Marche (0.93), Piemonte (0.89), provincia autonoma di Trento (0.81), Puglia (0.99), Sardegna (0.71), Umbria (0.74), Valle d’Aosta (0.99). Hanno Rt uguale o superiore a 1, invece: Abruzzo (1.06), Basilicata (1.21), Campania (1), Emilia Romagna (1.07), Friuli Venezia Giulia (1.09), Lombardia (1.17), Molise (1.17), provincia autonoma di Bolzano (1), Sicilia (1.04), Toscana (1.2), Veneto (1.2).
Per la Puglia non dovrebbero arrivare modifiche ma sarà il ministro Roberto Speranza a decidere. Per la Lombardia è stato già annunciato un passaggio da zona rossa a zona arancione con la riapertura dei negozi.
L’indice di contagio viene calcolato rapportando la crescita della curva epidemiologica dell’intera settimana con quella della precedente. Non quindi i casi di un singolo giorno. Secondo i tecnici quindi la curva in Puglia sta rallentando, tanto da scendere al di sotto dell’1 di Rt (indice di contagio). Circostanza che potrebbe sembrare quasi assurda se la confrontassimo con i dati di oggi quando si sono registrati ben 300 contagi in più rispetto a ieri. Ma in realtà l’rt non calcola appunto i dati di una singola giornata ma quelli di una settimana intera. E per la prima volta da molte settimane l’incidenza calcolata negli ultimi 14 giorni è diminuita anche a livello nazionale.
Nel documento si conferma la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone. “Questo andamento – scrivono i tecnici – non deve portare ad un rilassamento prematuro delle misure o ad un abbassamento dell’attenzione nei comportamenti ed è necessario mantenere e/o rafforzare le misure di mitigazione in base al livello di rischio identificato”.