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Bari, il giudice: “I quattro morti per legionella al Policlinico punta dell’iceberg”. L’Asl avvisò

Pubblicato da: redazione | Mar, 24 Novembre 2020 - 17:00

I quattro decessi accertati per infezione da legionella nei due padiglioni sequestrati nel Policlinico di Bari «potrebbero essere solo la punta dell’iceberg», ma per scongiurare «la totale paralisi del funzionamento della già provata struttura sanitaria e in un periodo di emergenza sanitaria quale quello che stiamo attualmente vivendo» il Tribunale di Bari ha disposto che i reparti ritenuti infetti restino aperti. Una scelta che il gip definisce di «buon senso» per evitare «un rimedio peggiore del male accertato».

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«La direzione sanitaria è rimasta sostanzialmente inerte di fronte ad una situazione di evidente gravità e di persistente pericolosità per tutti i pazienti degenti, nonostante i formali e incalzanti solleciti ad attivarsi per l’urgente adozione delle iniziative di bonifica e nonostante le precise indicazioni contenute nelle linee guida e nelle missive del Dipartimento di Prevenzione della Asl». È quanto scrive il gip nel decreto di sequestro, con facoltà d’uso, di due padiglioni del Policlinico di Bari dove quattro pazienti, tra il 2018 e il 2020, sono deceduti dopo aver contratto una infezione da legionella, che causa una forma molto grave di polmonite. Le indagini della Procura hanno infatti accertato che in questi due anni la Asl di Bari ha ripetutamente «prescritto alla direzione sanitaria del Policlinico di adottare le opportune misure di controllo e bonifica», arrivando a «diffidare dall’utilizzo della struttura» e, il 18 settembre 2020, dopo il quarto decesso, invitando «ad adottare entro 15 giorni tutte le misure per la eliminazione delle cariche batteriche di legionella». Il gip, che parla di «conclamata e provata inerzia delle autorità sanitarie, pur ampiamente informate», evidenzia che la presenza di «cariche microbiche di legionella di gran lunga superiori al limite soglia» era stata «inutilmente comunicata» alla direzione sanitaria, chiedendo «interventi di bonifica sulla rete idrica contaminata», anche dal dipartimento di Igiene dello stesso Policlinico dopo 16 analisi fatte da febbraio a luglio 2019.

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