“Invece di chiedere assunzioni per i medici precari e il rafforzamento dell’Usca per assistere il malato Covid a domicilio”, “ci sono sindacati dei medici di famiglia e dei pediatri che firmano con la parte pubblica l’obbligo dei medici per effettuare tamponi diagnostici che spetta ai dipartimenti sanitari preposti” e “portano solo disordine nell’attività ambulatoriale del medico e del pediatra di famiglia che, dal primo giorno di questa pandemia, assiste oltre che il malato Covid anche tutti gli altri no Covid”.
E’ l’accusa che muove il segretario nazionale dello Smi, sindacato dei medici italiani, Ludovico Abbaticchio, che critica la firma da parte della Fimmg dell’accordo con la Regione Puglia. “Cosa si nasconde dietro queste scelte annacquate ed inutili?”, incalza Abbaticchio. L’intesa prevede che i medici di famiglia pugliesi faranno i test rapidi su soggetti asintomatici trascorsi i 10 giorni di isolamento dopo avvenuto contatto con un positivo. Un’attività che lo Smi ritiene non rientri nelle competenze del medico di base, contestando l’obbligatorietà imposta ai medici.