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Bari, bimbo di 5 anni guarisce da Seu dopo quattro mesi

Pubblicato da: redazione | Lun, 23 Novembre 2020 - 10:43

Guarisce da Seu dopo quattro mesi di degenza. E’ quanto accaduto all’ospedale pediatrico Giovanni XXIII, protagonista della vicenda un bambino di 5 anni.

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Una lotta estenuante, lunga quattro mesi, con una dialisi per sindrome emolitico uremica tipica (SEU), durante la quale ha subito un intervento chirurgico per la perforazione dell’intestino ed è stato intubato con ventilazione meccanica per una polmonite virale.

Il percorso del piccolo paziente, arrivato a luglio nell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII con la diagnosi di Sindrome emolitico uremica da batterio Escherichia Coli, è stato lungo e complicato. Durante la degenza sono state coinvolte le unità operative di Nefrologia e Terapia Intensiva pediatrica con il supporto degli specialisti di Neurologia, Chirurgia, Radiologia, Malattie infettive, Riabilitazione, Laboratorio, Otorino e Gastroenterologia. Praticamente quasi tutto l’ospedale pediatrico. Grazie alla sinergia delle strutture, infatti, il bambino, che fino al momento del ricovero aveva sempre goduto di ottima salute, ha potuto ricevere cure puntuali, appropriate e multidisciplinari.

Inizialmente approdato nel reparto di Malattie infettive, il piccolo è stato assistito nell’unità di Nefrologia e sottoposto a dialisi e plasmaferesi e trattamento con un filtro speciale per le tossine uremico-infiammatorie. Il decorso clinico è stato complicato da una serie di eventi tra cui l’edema polmonare che ha reso necessario il trasferimento in Terapia intensiva e la perforazione intestinale che portato a un intervento chirurgico d’urgenza. A fine settembre, dopo una lunga degenza in terapia intensiva pediatrica, il piccolo è stato ritrasferito in Nefrologia e, gradualmente, le condizioni sono migliorate ed è cominciata la riabilitazione. Il piccolo guerriero, come lo hanno soprannominato medici e infermieri, ha superato il peggio ed è stato dimesso. Nei momenti più difficili della malattia, oltre alle cure mediche, il piccolo paziente è stato stimolato, con l’assistenza del Servizio di Psicologia e della Scuola Ospedaliera, con la musica e i video: sono stati gli operatori sanitari a fargli ascoltare a letto, attraverso il cellulare, canzoni per bambini per indurre una reazione. E così è stato.

“Si è trattato di un caso particolarmente severo di Seu che ci ha messo duramente alla prova – ha spiegato il dottor Mario Giordano, direttore dell’unità di Nefrologia e dialisi pediatrica dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII – Con tutte le equipe dell’ospedale abbiamo collaborato in maniera partecipe: il piccolo è diventato la mascotte della struttura. Medici, infermieri e operatori sanitari si sono dedicati a lui, lo abbiamo stimolato in tutti i modi sia con le terapie sia con la musica. Purtroppo la Seu è una malattia multisistemica che può coinvolgere oltre ai reni anche altri organi come cervello, intestino e pancreas e avere conseguenze gravi” – ha specificato il direttore.

Nel reparto di Nefrologia del pediatrico i casi di Seu sono drasticamente diminuiti negli ultimi due  anni grazie all’applicazione del protocollo regionale di sorveglianza che prevede l’allerta in caso di gastroenterite emorragica con l’invio al centro di Bari (Laboratorio di Igiene) dei campioni per la ricerca del batterio.

“Dai 15-16 casi all’anno, ora ne vediamo 5-6 – ha spiegato ancora Giordano – Anche quest’anno ha funzionato bene il Protocollo Regionale di Sorveglianza grazie al quale i casi di infezione gastrointestinale da Escherichia Coli vengono intercettati immediatamente e grazie all’iperidratazione, necessaria per diluire le tossine, vengono subito trattati. I consigli per i genitori dei più piccoli? Consumare alimenti cotti ed evitare derivati del latte prodotti con latte crudo non pastorizzato. In caso di diarrea ematica, rivolgersi subito al pediatra o all’ospedale di riferimento” – ha sottolineato il direttore.

Nonostante tutto il piccolo è salvo e, dopo una lunga degenza in Nefrologia, con l’assistenza dell’intero ospedale, è finalmente potuto tornare a casa guarendo da una malattia complicata.  Adesso dovrà affrontare un percorso di riabilitazione per poter riacquisire tutte le funzionalità.

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