È stato sottoscritto quest’oggi un protocollo di intesa tra la Regione Puglia, i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, sulla gestione dell’assistenza ai pazienti che presentano sintomatologia riferibile al Coronavirus e che necessitano di tampone. Secondo l’accordo, i medici di base e i pediatri potranno prendere in carico questi ultimi, prenotare il tampone molecolare, eseguire tamponi rapidi per i contatti stretti asintomatici e disporre l’isolamento fiduciario ad esito positivo del tampone, stabilendo la data di inizio e fine della quarantena.
“La Regione Puglia – ha dichiarato il presidente Emiliano, a margine della riunione sul tema – schiera i medici di medicina generale e i pediatri nel contrasto al Covid19. Si occuperanno di seguire i pazienti che si trovano in assistenza domiciliare. La Regione – ha proseguito Emiliano – li sosterrà anche attraverso la telemedicina e così si costruirà insieme il nuovo modello di ospedale che si decentra nelle abitazioni dei cittadini, non solo per il Covid ma, più in generale, per tutte le situazioni gestibili a domicilio che necessitano di cure e di assistenza”.
Un intervento che esprime soddisfazione, a cui fa eco quello dell’assessore regionale alle Politiche della Salute, Pier Luigi Lopalco: “Da oggi abbiamo in campo migliaia di medici che conoscono i loro pazienti, il territorio, e potrebbero essere determinanti per contenere la pandemia e limitare i ricoveri, disponendo tamponi, quarantene e portando le cure a casa – ha spiegato Lopalco – Ringrazio i medici per il loro impegno che sarà un enorme passo in avanti nella lotta al virus e che porterà anche un po’ di sollievo ai colleghi dei Dipartimenti di Prevenzione”. Durante l’incontro è intervenuto anche il direttore del dipartimento Politiche della Salute, Vito Montanaro, che ha spoegato: “L’accordo firmato oggi recepisce l’accordo nazionale e lo integra prevedendo azioni che consentiranno ai medici ed ai pediatri di base di svolgere un ruolo fondamentale nella gestione della pandemia e di testare il nuovo modello di assistenza territoriale che utilizzerà anche la telemedicina”.
Un protocollo di intesa che sancisce l’evoluzione della medicina generale sul territorio, secondo il referente dell’Ordine dei Medici, Donato Monopoli: “L’accordo dà un ampio margine di attività e di coesione all’interno regionale. Permette quindi ai cittadini di usufruire di una serie di prestazioni date dal medico di medicina generale, liberato alcuni lacciuoli burocratici e di essere ancora seguita, come abbiamo fatto fino ad adesso, dal proprio medico di medicina generale”, ha dichiarato, seguito a ruota da Luigi Nigri, in rappresentanza dei pediatri di livera scelta: “Stiamo vivendo, un momento drammatico. Non potevamo tirarci indietro e lo abbiamo fatto con convinzione. Per noi una grande assunzione di responsabilità, superiore a quella che abbiamo mai avuto. Chiediamo la collaborazione soprattutto ai cittadini e ai genitori, perché noi siamo pediatri, e vogliamo che i nostri bambini abbiano un futuro più sereno. Siamo vicini ai loro genitori e soprattutto ai loro nonni”.
Con il protocollo d’intesa si è deciso di potenziare la risposta territoriale alla situazione emergenziale che si sta affrontando, valorizzando il contributo professionale della medicina generale e dei pediatri di libera scelta quale primo contatto del paziente e la capillarità degli studi medici, implementando la rete territoriale di sorveglianza, diagnostica e terapia domiciliare per i pazienti con Covid19, al fine di contenere i contagi e ridurre la pressione sugli ospedali. Per questo sono state emesse le linee guida per le diagnosi del Coronavirus anche in vista dell’arrivo dell’influenza stagionale, per la presa in carico dei pazienti e l’individuazione dei casi di positività e dei contatti stretti.
Secondo il protocollo, dunque, le attività saranno: presa in carico clinica del paziente sintomatico, prenotazione del tampone per i pazienti sintomatici, azioni di rafforzamento e supporto alle azioni di sanità pubblica, esecuzione dei tamponi rapidi per i contatti stretti asintomatici dopo 10 giorni di quarantena. Una volta fatta la diagnosi di caso sospetto, medici e pediatri, tramite piattaforma informatica, prenoteranno il tampone diagnostico molecolare o in modalità “drive in” o per i pazienti fragili o non trasportabili, lo segnaleranno ai dipartimento di competenza. Sempre gli stessi medici e pediatri disporranno, ad esito positivo del tampone, il periodo di inizio e fine isolamento anche per i propri pazienti casi di contatto stretto. Essi, inoltre, garantiranno l’esecuzione del tampone rapido antigenico, presso i propri studi o in altre strutture individuate dalle Asl mediante accordi locali. La fornitura dei tamponi sarà a cura del Commissario straordinario per l’emergenza Covid, per il tramite della Protezione civile regionale che fornirà anche i necessari DPI.
Il target dei pazienti per i test rapidi riguarda tra l’altro pazienti in carico “contatti stretti asintomatici” allo scadere dei 10 giorni di isolamento individuati dal medico, oppure pazienti in carico “contatti stretti asintomatici” allo scadere dei 10 giorni di isolamento individuati e segnalati dal Dipartimento di Prevenzione in attesa di tampone rapido o caso sospetto di contatto che il medico di MMG o PLS si trova a dover visitare e che decide di sottoporre a test rapido.