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Bari, sala operatoria dell’Istituto Tumori in diretta mondiale per il 31^ Congresso di Chirurgia digestiva

Pubblicato da: redazione | Mer, 18 Novembre 2020 - 20:00
L'istituto Oncologico di Bari

Un collegamento live con tutto il mondo per la sala operatoria dell’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari. È ciò che accadrà il prossimo 19 novembre, in occasione del 31^ Congresso di Chirurgia digestiva, che si svolgerà interamente online, con oltre 150 interventi chirurgici in sessione live surgery dalle sale operatorie di cinque continenti. Per il secondo anno consecutivo, in sala operatoria per spiegare in anteprima mondiale le nuove tecniche di chirurgia digestiva sarà Michele Simone, capo dipartimento dell’area chirurgica e direttore dell’Unità Operativa Complessa di chirurgia generale ad indirizzo oncologico dell’Istituto.  Il medico eseguirà un intervento di colectomia per cancro al colon destro con chirurgia mini invasiva.

“Il congresso di chirurgia dell’apparato digerente – spiega il dottor Simone – È un evento mondiale che permetterà di fare il punto sull’approccio laparoscopico nella chirurgia digestiva, anche alla luce degli ultimi aggiornamenti scientifici e pratici. La video-chirurgia, sorretta dalla formazione continua e dalla divulgazione scientifica – prosegue – può essere il metodo del futuro, perchè efficace e moderna, e soprattutto perchè migliora la qualità delle cure dei pazienti”.

Oltre alla sessione live dell’intervento del dottor Simone e della sua equipe, che opererà dalla sala operatoria dell’Istituto Tumori di Bari, altri collegamenti sono previsti da Stati Uniti, Giappone, Francia, Inghilterra, Belgio, Olanda, Svezia, Spagna, Portogallo, Australia, Cina, Corea, Singapore, Sud Africa e Argentina. “Privilegiamo le tecniche mini invasive perché riducono il trauma per i pazienti, che sono già impegnati in una dura lotta contro la patologia neoplastica – sottolinea il direttore generale dell’Istituto Tumori, Antonio Delvino, che prosegue – Sosteniamo inoltre questo tipo di eventi, perché riteniamo fondamentale la formazione dei colleghi più giovani, in un approccio di traslazionale: discipline, risorse, competenze e tecniche diverse devono essere messe insieme per promuovere la prevenzione, la diagnosi e la terapia del tumore”.

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