L’ultimo bollettino epidemiologico della Regione Puglia (15 novembre) mostra un dato significativo per la seconda ondata di contagi Covid: è positivo il 23,5 per cento dei tamponi effettuati in un giorno, in pratica più di uno su cinque dei 4.425 test analizzati nei laboratori Asl. Numeri oltre la media nazionale del rapporto positivi-tamponi al 17,9 per cento (uno su sei).
Come mostra il grafico in basso, la linea epidemiologica del coronavirus (colore rosso) continua a salire da due mesi. Un andamento che sul rapporto positivi-tamponi giornalieri è simile ai picchi della prima ondata di marzo e aprile (linea blu). Ma a differenza di marzo-aprile i tamponi analizzati variano dai 4mila fino ai 9mila giornalieri. Durante il primo lockdown i test analizzati si aggiravano fino a un massimo di mille al giorno.
Così esaminando i dati su Bari e provincia è evidente come la seconda ondata abbia travolto il sistema sanitario (grafico in basso): dal picco del 30 marzo con 76 positivi in 24 ore, ai 679 nuovi contagiati al Covid rilevati lo scorso 12 novembre. Secondo i dati del Comune, in città ci sono 2.860 persone in isolamento fiduciario, di cui 2.615 positivi e 204 nuovi cittadini in isolamento (dati del 14 novembre).
“Il virus continua a diffondersi a una velocità preoccupante in Puglia. L’assessore Lopalco chieda subito al governo di rendere la Puglia regione rossa”, la richiesta del presidente dell’Ordine dei medici di Bari e della Federazione degli Ordini nazionali, Filippo Anelli