Il gasdotto della Tap entra in fase operativa. L’annuncio è stato dato dalla multinazionale nelle scorse ore. Il gasdotto, che entra in funzione dopo quattro anni e mezzo dalla cerimonia inaugurale dei lavori di costruzione, tenutasi a Salonnicco, nello specifico porterà in Europa gas dall’Azerbaigian, passando anche dalla Puglia, motivo di diverse polemiche nei confronti del governatore Michele Emiliano, in merito alla scelta di approvare un progetto simile.
Nello specifico, il gasdotto, si sviluppa attraverso la Grecia e l’Albania, passando sotto il mare Adriatico e termina in Italia (per otto chilometri) e approda infine proprio sulla costa salentina di Melendugno. E’ capace di trasportare 10 miliardi di metri cubi all’anno di gas, ma è stato progettato e successivamente realizzato con la possibilità di raddoppiare la sua capacità di trasporto in corso d’opera a 20 miliardi di metri cubi l’anno.
Lungo il percorso del gasdotto, secondo fonti ufficiali riferite direttamente dalla multinazionale, sono state posate circa 55.000 condotte che si snodano fino ad un’altitudine di 2.100 metri nelle montagne albanesi e una profondità di 810 metri nel mare Adriatico.
Secondo quanto dichiarato, l’operatività del gasdotto “avvia le operazioni commerciali lungo gli 878 km che attraversano la Grecia, l’Albania, il Mare Adriatico e l’Italia”. “Tap – ha precisato la multinazionale – è il tratto europeo del Corridoio Meridionale del Gas, un’infrastruttura in grado di trasportare 10 miliardi di metri cubi all’anno di nuove forniture di gas dall’Azerbaigian verso i mercati europei”.
La delibera relativa allo sviluppo e alla costruzione del progetto è stata approvata dagli azionisti di TAP alla fine del 2013. Quello di TAP (Trans Adriatic Pipeline) è un azionariato composto da composto da BP (20%), Socar (20%), Snam (20%), Fluxys (19%), Enagas (16%) e Axpo (5%).