«Per tante persone è come se il virus non ci fosse. E invece colpisce anche persone giovani e quando meno te lo aspetti arriva e ti porta in ospedale, anche in terapia intensiva e puoi perdere la vita». Lo ha detto il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, spiegando a Skytg24 la ragione per la quale nei giorni scorsi ha visitato il reparto di terapia intensiva del Policlinico di Bari. «Sono stato in quella terapia intensiva non per fare sensazionalismo – ha spiegato Decaro – ma per far vedere ai miei concittadini che il virus sta lì, dove quel giorno c’erano 35 persone intubate, che non rispondevano alle sollecitazioni esterne, alcune sedate, c’era anche un ragazzo di 27 anni. Con una campagna di tamponi molto più ampia rispetto alla prima fase, ci sono tante persone che risultano positive e per fortuna sono asintomatiche. Per molti cittadini, vedere il virus nel corpo di persone che non hanno sintomi, allontana l’idea della pericolosità del virus. Ho voluto visitare quella terapia intensiva – ha concluso il sindaco – per fare vedere ai miei concittadini che il virus c’è e fa molti danni, fa perdere la vita alle persone».
«Dobbiamo avvicinarci al Natale sapendo che non lo passeremo purtroppo come l’anno scorso. E’ vero che la curva si appiattisce ma siamo ancora in emergenza sanitaria». Lo ha detto il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro a Skytg24. «Dobbiamo stare attenti e fare appello al senso di responsabilità di ciascuno di noi. Se manteniamo le distanze e usiamo le mascherine – ha detto Decaro – non diventiamo veicolo del virus, fino a quando non arriva il vaccino. Ci vorranno tanti mesi e non sarà facile, ma abbiamo almeno la certezza che l’anno prossimo il problema lo avremo risolto e questo diventerà solo un brutto ricordo. Dobbiamo difenderci dal virus in attesa che arrivi il vaccino. Dobbiamo convivere con restrizioni che aumentano se aumentano i problemi o che diminuiscono se riusciremo a far fare una inversione di tendenza a quella curva, ma non credo che riusciremo a cambiare il senso della curva già prima di Natale»