Famiglie positive nel caos per il coronavirus, in una situazione di totale incertezza tra mancata assistenza Asl e isolamento senza una data di conclusione. Sono due storie, da Molfetta e Bari, raccontate dai diretti interessati al governatore della Regione Puglia Michele Emiliano.
“Buongiorno presidente sono un positivo Covid sintomatico, ma grazie a Dio mi posso curare a casa. Ho scoperto di essere positivo dopo un tampone fatto da me a pagamento. Questo però secondo molti vuol dire che stai bene, che non hai bisogno di cure, che basta aspettare che finisca tutto invece non è assolutamente vero. Ho chiesto al mio medico curante se potevo essere visitato da qualcuno, mi ha risposto che ha aperto una segnalazione e che verrò contattato”.
“Sono passati sette giorni, e su pressione mia sul mio medico curante, sono stato contattato per un tampone martedì presso il drive in di Molfetta, ho denunciato che sono sintomatico e ho febbre. La risposta, “deve venire qua stop”. Dimenticavo siamo tre in famiglia mia moglie e mia figlia non sanno se sono positive perché a loro non spetta ancora fare il tampone, risposta operatore, ma devono rimanere in isolamento. Mentre stavo per chiedere, avendo l’app Immuni, se dovevo indicare il codice per attivare il mio tracciamento di positivo ha chiuso il telefono. Essendo un numero sconosciuto non ho potuto richiamare per fare il mio dovere”.
La seconda storia riguarda un altro nucleo familiare che vive un momento difficile. La madre da diversi giorni con i sintomi ormai fin troppo noti del Covid, tre bambini in casa che non può accudire. “Un marito – scrive un amico – che a sua volta non può muoversi da mesi per un grave infortunio sul lavoro. I lancinanti dolori muscolari impediscono a questa mia amica perfino di scrivere questo messaggio, e lo faccio io al suo posto. Dalla Asl, finora, tutto tace. presidente Emiliano, che facciamo, lasciamo questa famiglia in balia di sé stessa?”.