L’associazione InConTra, impegnata in Puglia già da anni nel quotidiano cammino di carità rivolto alle categorie più deboli, è in affanno. A dichiararlo è la stessa associazione in una lettera pubblicata sul proprio profilo Facebook negli scorsi giorni.
Oltre 15mila chilometri percorsi per supportare le famiglie in difficoltà. E’ la strada che l’associazione, ha compiuto da marzo ad oggi, periodo in cui le attività si sono notevolmente intensificate a causa dell’emergenza sanitaria e del moltiplicarsi delle richieste d’aiuto. Tante le criticità sociali emerse durante questo periodo d’emergenza. Tra queste, non solo quelle riguardanti i senza fissa dimora, ma anche molte famiglie che di fatto, con la chiusura delle attività, hanno avuto notevole difficoltà a tirare avanti e ad assicurarsi anche un pasto caldo per il pranzo o per la cena. Nello specifico, secondo quanto dichiarato dal presidente dell’associazione, Michele Tataranni, le richieste arrivate durante la prima ondata sono stata circa 4mila, numeri che, secondo il volontario, sono in costante aumento.
“Prima del lockdown seguivamo 700 famiglie, gli amici senza fissa dimora che venivano a trovarci erano circa 200 – ha commentato il presidente dell’associazione – dall’otto marzo in poi, i numeri sono nettamente aumentati. Ora come ora siamo passati da 700 persone a 1200 nuclei familiari, parliamo dunque di oltre 6mila persone che hanno bisogno di aiuto. Numeri che nel periodo estivo erano diminuiti, ma adesso, con la nuova chiusura, stanno di nuovo aumentando e vedono, alle vecchie richieste, l’aggiunta di nuove perché le famiglie si sono ritrovate a dover fare i conti con altre spese, tra cui bollette, testi scolastici e molto altro” – ha sottolineato Tataranni.
Il presidente dell’associazione, attiva nel dettaglio da 10 anni in Puglia, ha specificato che le attività hanno riguardato diversi fronti. Dall’otto marzo in poi è scattata infatti un’unità di strada giornaliera per la distribuzione di un kit di emergenza sanitaria tra cui mascherine, guanti, gel igienizzanti, ma anche borracce termiche. I volontari, inoltre, si sono anche impegnati a misurare la temperatura al fine di monitorare lo stato di salute e offrire aiuto in un momento in cui, tra l’altro, specifica sempre Tataranni, “i dormitori sono stati sigillati, per non creare focolai all’interno di essi”.
“Nella nostra quotidianità siamo sempre stati impegnati in ogni momento, per gli amici senza dimora e non solo – ha commentato Tataranni – siamo stati e siamo vicini alle famiglie attraverso diversi progetti, tra questi il primo market sociale che è stato attivato in Puglia, ormai da otto anni, in cui abbiamo vere scaffalature, proprio come se fosse un supermercato in cui le famiglie vengono a fare la spesa con un punteggio assegnato secondo il modello ISEE. Abbiamo messo su, inoltre, un centro d’ascolto il cui scopo è quello di non restare sordi di fronte alle esigenze delle persone, ma far capire loro diritti e doveri, cercando di aiutarle e supportarle. Dall’otto marzo in poi si sono amplificate le problematiche – ha specificato il presidente di InConTra facendo riferimento anche, nel dettaglio, alle questioni inerenti la dispersione scolastica soprattutto nei quartieri situati ai margini in cui ci sono genitori impegnati a sopravvivere e dunque impossibilitati a poter dare attenzione in questo senso ai propri figli.
“Adesso chiediamo supporto – ha specificato Tataranni – dall’8 marzo ad oggi abbiamo macinato chilometri, siamo andati per tutta la Puglia. Anche il furgone con il quale ci spostavamo ha dato forfait, siamo in affanno. Chiediamo a tutti i negozianti di contattarci e donarci l’invenduto o la merce prossima alla scadenza, chiediamo di supportare la nostra lotta allo spreco, non solo con materie prime e alimentari, ma anche con tutto il necessario utile per supportare chi ne ha bisogno in questo momento davvero triste – ha sottolineato il presidente di InConTra.
Un appello, quello dell’associazione, rivolto anche alle ditte, che già, in alcuni casi, hanno contribuito. “Abbiamo avuto una donazione che mi ha commosso – commenta ancora il presidente – si stratta di una ditta di Modena, la quale ci ha inviato una somma di denaro. Abbiamo chiesto loro di specificare sul bonifico la causale emergenza sanitaria, tutti quei soldi saranno utilizzati per gli alimenti. Ma non basta più, da marzo in poi è diventato sempre più difficile portare avanti le attività, i casi sono aumentati. Ci rivolgiamo a tutti: veniteci a trovare alla nostra sede o alle nostre postazioni, fatelo senza avvertirci, sia se volete donarci qualcosa, sia se avete bisogno di aiuti. I baresi hanno un grande cuore che spesso viene spremuto, in questo momento così triste serve restare uniti andando verso gli stessi obiettivi e aiutandosi l’un l’altro” – ha concluso Tataranni.
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