Anche a Bari un gruppo di commercianti del settore horeca (dai bar ai ristoranti, a tutte le attività della movida) ha partecipato ad un sit-in proclamato in altre città italiane e europee per protestare contro le limitazioni dovute all’emergenza sanitaria Covid.
In particolare gli imprenditori baresi fronteggiano l’imminente chiusura dei locali come indicato dal nuovo dpcm del governo Conte che impone da domani la serrata dei ristoranti per tutto il giorno e non più solo dopo le 18. Sono salvi però parrucchieri e centri estetici nelle zone arancioni. Restano attivi asporto e domicilio. La Puglia potrebbe rientrare tra le regioni a maggior rischio.
“Il ponte simbolicamente rappresenta la congiunzione tra passato e futuro – commenta Gianni Del Mastro – la nostra preoccupazione aumenta perché il nuovo dpcm è peggiorativo, ancora si continua a pensare che i locali siano causa dei focolai. Secondo studi scientifici – prosegue Del Mastro – i contagi avvengono al 3% nelle attività, il resto nel trasporto pubblico e in famiglia. Il settore dovrebbe essere garante per il mantenimento della distanza”.
“Io che ho un ristorante con quattro dipendenti con 2mila euro cosa ci faccio? Ringrazio Conte per gli aiuti di Stato, ma ho dovuto lasciare a casa due persone e i miei ragazzi non hanno preso ancora la cassa integrazione di aprile”, aggiunge una manifestate.
Zone rosse. Nelle zone ad alto rischio contagio chiusi tutti i negozi al dettaglio tranne alimentari, farmacie, edicole; chiusi i mercati di generi non alimentari; Sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle ore 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze”. Nella zona rossa resteranno aperte solamente le scuole fino alla prima media (con obbligo di mascherina sempre). Il resto seguirà le lezioni da casa.
La seconda area è quella arancione: i ristoranti restano chiusi, le loro serrande rimangono abbassate tutto il giorno e non più solo dopo le 18. Sono salvi però parrucchieri e centri estetici. Oltre quindi alla serrata dei locali, restano in vigore le regole generali. Non chiudono i negozi al dettaglio. Saranno consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti in cui la stessa è consentita, e sarà consentito il rientro nel proprio domicilio o nella propria residenza. Sarà vietato ogni spostamento in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili nel proprio comune.