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Bari, chiusure Covid: i bar Jerome regalano la merce a rischio macero – VIDEO

Pubblicato da: redazione | Mer, 4 Novembre 2020 - 10:56

Tra protesta e solidarietà in vista dell’imminente chiusura di bar e ristorati. A Bari in un momento di crisi profonda e incertezza sul futuro dopo il dpcm con nuove strette del governo Conte per fermare i contagi Covid, la catena di bar Jerome ha deciso questo pomeriggio alle ore 18 di regalare ai cittadini la merce che andrebbe al macero.

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“Con il primo decreto abbiamo fatto dei sacrifici senza licenziare nessuno – spiega Mino Dalonzo, fondatore di Jerome Café con quattro punti vendita nel quartiere murattiano e socio fondatore di Bacio di Latte -. Questa seconda chiusura ci obbliga a mettere in cassa integrazione 47 lavoratori, non siamo preparati e soldi in cassa non ce ne sono più”.

Come racconta Dalonzo nel video in basso, a rischio pattumiera ci sono 20 mila euro di merce conservata nelle celle frigo. I prodotti saranno messi in esposizione soprattuto nell’attività di via Sparano. Il decreto prevede le chiusure di bar e ristoranti sia nelle zone rosse che in quelle arancioni. Resta attivo l’asporto e il domicilio. La Puglia rischia di rientrare tra le regioni a maggior rischio.

Ecco i dettagli del dpcm.

Zone rosse. Nelle zone ad alto rischio contagio chiusi tutti i negozi al dettaglio tranne alimentari, farmacie, edicole; chiusi i mercati di generi non alimentari; Sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle ore 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze”. Nella zona rossa resteranno aperte solamente  le scuole fino alla prima media (con obbligo di mascherina sempre). Il resto seguirà le lezioni da casa.

La seconda area è quella arancione: i ristoranti restano chiusi, le loro serrande rimangono abbassate tutto il giorno e non più solo dopo le 18. Sono salvi però parrucchieri e centri estetici. Oltre quindi alla serrata dei locali, restano in vigore le regole generali. Non chiudono i negozi al dettaglio. Saranno consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti in cui la stessa è consentita, e sarà consentito il rientro nel proprio domicilio o nella propria residenza. Sarà vietato ogni spostamento in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili nel proprio comune.

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