La Regione Puglia corre ai ripari e riapre il bando per potenziare le Unità speciali di continuità assistenziale (Usca): l’avviso è stato pubblicato sul Bollettino ufficiale, l’obiettivo è riuscire ad attivarne almeno 50. “I contingenti di personale arruolato e dedicato alle Usca – si legge – necessitano di un ulteriore potenziamento, in relazione all’andamento epidemiologico della pandemia che si sta diffondendo con andamento esponenziale”.
Attualmente sono 10.668 i pugliesi contagiati dal Covid e che si trovano in isolamento domiciliare, oltre il doppio rispetto alla prima ondata. Ma le Usca, ad oggi, sono solamente 32: a Bari ne sono attive sette con 50 medici impegnati; a Foggia ci sono otto Usca per un totale di 70 medici altre due saranno pronte a breve; otto anche in provincia di Lecce e 50 medici contrattualizzati; una sola Usca nel Brindisino con sede a Ceglie Messapica; nella Bat ce ne sono due; a Taranto, le Unità speciali sono sei. La loro funzione è quella di assistere a domicilio i pazienti Covid che non necessitano di ricovero in ospedale, ma alcune vengono anche impiegate per fare il contact tracing visti i numerosi focolai Covid attivi in Puglia e le difficoltà a livello di piante organiche dei dipartimenti di Prevenzione. Secondo il nuovo bando regionale, le Usca dovranno essere attive sette giorni su sette, dalle 8 alle 20, sino alla fine dell’emergenza sanitaria. I turni di lavoro saranno di sei ore, quindi due i turni nell’arco della giornata. Rispetto al bando di marzo, questa volta la Regione ha ampliato la platea dei candidati, proprio per cercare di avere quante più adesioni possibili. La maggiore difficoltà incontrata la scorsa primavera è stata proprio la reperibilità dei medici.