Non si registrano significativi eventi piovosi sulla Puglia e si aggrava la crisi idrica in uno dei territori principe dell’agricoltura italiana. Con 50,62 milioni di metri cubi, le riserve idriche della regione sono più che dimezzate rispetto all’anno scorso, mancando all’appello 73,08 milioni di metri cubi. Analogo è l’andamento in Basilicata, dove il deficit idrico supera i 35 milioni di metri cubi.
A renderlo noto è il settimanale bollettino dell’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche. Sono confortanti, nel Lazio, i valori registrati nei principali indicatori idrologici: dal lago di Bracciano ai fiumi Tevere e Liri-Garigliano fino alla diga di Elvella sono in media stagionale. Altrettanto deve dirsi della quantità d’acqua, trattenuta nei bacini della Sardegna, mentre sono in sofferenza il bacino abruzzese di Penne e gli invasi marchigiani, così come il lago di Bilancino in Toscana. Si conferma a «macchia di leopardo» l’andamento idrologico dell’Emilia Romagna. Permangono migliori degli anni recenti i livelli idrometrici dei principali fiumi veneti, mentre sono inferiori allo scorso anno le portate dei corsi d’acqua piemontesi, così come l’andamento del fiume Po, sotto media e praticamente dimezzato rispetto al 2019 presso i rilevamenti in Lombardia ed Emilia Romagna. I grandi laghi settentrionali sono tutti sopra la media stagionale, con il Maggiore che registra oltre l’87% di riempimento.