“Non possiamo dire che le classi siano fonte di contagio principale, però la scuola gioca un ruolo nella trasmissione. Ora se i bambini si contagiano in classe o fuori dal punto di vista epidemiologico conta poco. Quel che conta è” il peso sui dipartimenti di prevenzione: lo ha dichiarato Pierluigi Lopalco, epidemiologo e assessore alla Sanità della Regione Puglia a “The Breakfast Club” su Radio Capital.
“Quando una classe è coinvolta – ha spiegato – anche per un solo positivo, tutta la classe con l’insegnante deve andare a casa. Si attiva un lavoro incredibile da parte dei servizi territoriali. Bisogna fare il tampone, fare i provvedimenti di isolamento, fare sorveglianza, poi rifare i tamponi per il rientro. Se si moltiplica tutto questo per 286 scuole questo è un lavoro enorme che va a finire sui dipartimenti di prevenzione”.
“Scuole chiuse è una scelta impopolare ma necessaria. Anche se avessimo avuto dei trasporti perfetti, non so se non avremmo avuto dei casi delle scuole. Sette mesi di tempo non sono abbastanza per organizzare il trasporto pubblico. È impossibile. Non c’è una regione in Italia che ci sia riuscita ad organizzarlo”, così Pierluigi Lopalco, epidemiologo e assessore alla sanità della regione Puglia a “The Breakfast Club” su Radio Capital. ANSA