Sessantamila lavoratori pugliesi delle imprese di pulizia sono scesi in piazza oggi per chiedere il rinnovo del contratto dopo sette anni dalla sua scadenza. E’ accaduto in diversi capoluoghi di provincia, in cui addetti e addette delle imprese di pulizia, servizi integrati e multiservizi, si sono uniti alla mobilitazione nazionale già in corso in tutto il paese per rivendicare i propri diritti in questo momento storico in cui, in piena emergenza pandemica, tali figure sono divenute indispensabili per il contrasto alla diffusione del virus covid-19.
“Questo del 21 ottobre è un momento fondamentale di lotta sindacale per garantire ai lavoratori ed alle lavoratrici del comparto Multiservizi lavoro buono, stabile, opportunamente remunerato in un periodo particolarmente delicato come quello che stiamo attraversando” – è quanto dichiarato dalla segretaria generale della Filcams Cgil di Puglia, Barbara Neglia, a margine della mobilitazione nazionale dei lavoratori e delle lavoratrici.
“Contratto adesso”, questo quanto richiesto nel corso della mobilitazione territoriale, dopo anni di richieste inascoltate e decisioni rimandate. Nella giornata di oggi i presidi si sono tenuti in Puglia davanti alle Prefetture dei capoluoghi di provincia. In particolare, i sindacati, hanno puntato il dito contro l’atteggiamento dilatorio di Anip Confindustria, Confcooperative Lavoro e Servizi, Legacoop Produzione e Servizi, Agci Servizi e Unionservizi Confapi e stigmatizzato, inoltre, le istanze imprenditoriali sui temi della flessibilità, dei diritti e dei costi a fronte di un aumento delle commesse e dei fatturati registrato durante la pandemia.
“Ribadire l’urgenza di definire trattamenti economici e normativi congrui e dignitosi per i lavoratori che, nonostante le gravi condizioni di lavoro, con grande senso di responsabilità in piena fase emergenziale e anche nella seconda ondata ormai conclamata, sono in prima linea, dimostrando l’importanza di un settore quanto mai essenziale per la tenuta del sistema paese, garantendo la sanificazione e l’accessibilità di ospedali, scuole, uffici pubblici e privati, fabbriche, mezzi di trasporto” – questo l’obiettivo della mobilitazione, sottolineato più volte dalla segretaria Filcams Cgil di Puglia in sinergia con Fisascat Cisl e Uiltrasporti.
Una giornata, quella di oggi che arriva dopo assemblee, flashmob nei luoghi di lavoro, momenti di incontro con lavoratrici e lavoratori “che hanno manifestato tutto il dissenso sullo stallo dei negoziati, arenati sulla posizione delle associazioni imprenditoriali di settore”.
“La mobilitazione ha specificato Neglia – andrà avanti fino a quando non si riattiverà il tavolo di confronto per giungere in tempi certi e brevi al rinnovo del contratto che assicuri aumenti economici congrui e la conferma dei diritti”. A sostegno della lotta dei lavoratori del comparto Multiservizi anche la Cgil Puglia.
“Siamo passati dalla fase del lockdown dove questi al pari di altri lavoratori erano definiti eroi, a una stagione di forte ostracismo da parte delle parti datoriali a sottoscrivere il rinnovo di contratti scaduti spesso da anni – ha commentato Pino Gesmundo, segretario generale della confederazione regionale – lo abbiamo visto per la sanità privata dove si è giunti poi a una conclusione, anche a seguito della mobilitazione dei lavoratori e dei sindacati, sta accadendo per l’industria agroalimentare, lo vivono ora gli addetti delle pulizie”.
Gesmundo ha inoltre sottolineato il fatto che, “negare il riconoscimento salariale a lavoratori i cui contratti sono tra i più poveri è insostenibile, è un offendere il valore stesso del lavoro, allo stesso modo spingendo su ulteriori flessibilità e cessione di quote di diritti”.
“In una fase in cui la ripresa del virus espone questi stessi addetti a maggiori rischi e porta la loro attività ad essere fondamentale nell’ostacolo alla pandemia nonché elemento di sicurezza per migliaia di altri lavoratori e cittadini – ha concluso Gesmundo – la vita delle persone, la dignità del lavoro, viene prima di costi e profitti e su questo fanno bene le sigle datoriali di Cgil Cisl Uil a non arretrare e troveranno sempre il sostegno delle confederazioni”.