Il futuro «Parco della Giustizia» di Bari nell’area delle ex casermette potrebbe essere inserito tra le opere strategiche finanziate con il recovery fund. È l’impegno confermato dal ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, su impulso del sindaco Antonio Decaro.
Stando al cronoprogramma presentato dall’Agenzia del Demanio, che è il soggetto attuatore del bando per la progettazione, entro la fine del 2023 potrebbe essere messa la prima pietra. Entro l’anno si procederà alla validazione dello studio di fattibilità sui fabbisogni (quantificati in 175 mila mq), nel 2021 inizieranno le indagini preliminari sulle opere di urbanizzazione, comincerà la demolizione delle ex caserme e si avvierà il concorso per la progettazione di tutto il parco. Poi nel 2022 è prevista la progettazione definitiva e l’avvio delle procedure di variante urbanistica.
Nel 2023 si stima l’affidamento dei lavori del primo lotto, già finanziato, che dovrebbero durare 48 mesi. «Nell’ambito del Recovery fund ci sia la possibilità di trovare nuovi fondi per realizzare gli altri edifici che ospiteranno le altre articolazioni della giustizia così come previsto dal progetto complessivo del Parco della giustizia di Bari – ha detto il sindaco Decaro salutando il ministro – . I baresi meritano una grande opera pubblica bella, moderna e funzionale al lavoro degli operatori si giustizia». Il 29 ottobre si terrà la prossima riunione del tavolo, al quale partecipano oltre a sindaco, Ministero e Demanio, i vertici degli uffici giudiziari baresi e l’Ordine degli avvocati. «È stato un incontro molto positivo, soprattutto perché il ministro Bonafede, intervenuto per un saluto – ha detto il presidente del Foro barese, Giovanni Stefanì – ha confermato che farà di tutto per far rientrare il ‘Parco della Giustizia tra le opere strategiche del recovery plan».