Un conto bancario dedicato alle aste giudiziari con 116.760 euro è stato posto sotto sequestro a carico di Severino Testa, foggiano di 50 anni, in passato sorvegliato speciale, con precedenti penali di associazione mafiosa, stupefacenti e reati contro il patrimonio.
L’uomo è ritenuto dagli inquirenti un elemento di spicco della criminalità organizzata di San Severo (Foggia) che tentava di riappropriarsi di parte di un patrimonio già sequestrato. Il provvedimento è stato emesso dal tribunale di Bari – III^ Sezione Penale – Misure di Prevenzione, che già a maggio aveva posto i sigilli a beni per 800mila euro riconducibili a lui. A quanto si apprende Severino Testa tramite un parente, aveva depositato la somma su un conto dell’Ufficio delle esecuzioni immobiliari del Tribunale di Foggia per partecipare all’asta giudiziaria avviata su uno degli immobili del proprio patrimonio andato all’incanto per non aver saldato il mutuo bancario che lo gravava.
Il parente del pregiudicato, prima del sequestro dello scorso maggio, aveva emesso due assegni su un conto a lui intestato, ma di fatto riconducibile a Testa. Grazie al sequestro gli inquirenti hanno di fatto evitato che l’intera somma di denaro potesse tornare nelle disponibilità del pregiudicato, proprio perché il familiare aveva avanzato la richiesta di restituzione delle somme in deposito all’Ufficio delle esecuzioni immobiliari del Tribunale di Foggia.