“Il cane guida è un compagno di vita eccezionale che mette a disposizione dei ciechi i propri occhi, la propria dedizione”. È quanto si legge in una nota ufficiale diffusa dai referenti regionali dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti che, in occasione della giornata nazionale del cane guida, che ogni anno cade il 16 di ottobre, hanno deciso di celebrare con riconoscenza i loro preziosi amici, nonostante l’impossibilità di organizzare il consueto raduno in piazza a causa dell’attuale situazione di emergenza sanitaria.
Per questa ragione, attraverso l’iniziativa intitolata “Un cammino a sei zampe” è stato realizzato un video utile a raccontare la storia e l’importanza di questi grandi amici dei non vedenti e a spiegare come, per un cieco, la conquista della vera libertà si affermi sul camminare saldamente su sei zampe, invece che su due gambe. “Lanciamo l’invito a diffondere il più possibile questo video – spiegano i referenti pugliesi dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – affinché chiunque sappia riconoscere e apprenda come comportarsi con un cane guida e con il suo padrone, quando li incontra per strada”.
È anche grazie all’aiuto fornito dal cane guida che, per una persona cieca o ipovedente, è possibile raggiungere un elevato grado di indipendenza: dal camminare da soli (il cane individua ed evita gli ostacoli, riconosce gli scivoli e le strisce pedonali, si ferma agli angoli e dà un valido supporto negli attraversamenti), all’usufruire liberamente di mezzi pubblici (il cane individua la porta e conduce il non vedente sugli stessi), all’indipendenza di mobilità all’interno di bar, supermercati o qualsiasi altra attività commerciale (il cane riconosce l’ingresso e porta il non vedente all’interno del luogo).
“Naturalmente c’è bisogno di grande sintonia tra il cane guida e il suo conduttore – spiegano i membri dell’associazione – il non vedente deve sempre sapere dove vuole andare e dove si trova in ogni specifico momento, il cane guida ci mette tutto il suo bagaglio di conoscenza e supporto, acquisito durante anni di addestramento”.