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Processo contro 33 attivisti di Casapound, il Comune di Bari si costituisce parte civile

Pubblicato da: redazione | Ven, 9 Ottobre 2020 - 16:30
Casapounf

Su proposta del sindaco Antonio Decaro, la giunta comunale ha approvato questa mattina la richiesta di costituzione di parte civile del Comune di Bari nel processo a carico di 33 persone, attivisti di Casapound, che la sera del 21 settembre del 2018 aggredirono un gruppo di antifascisti di ritorno da una manifestazione autorizzata.

Gli imputati sono accusati di aver partecipato a pubbliche riunioni, compiendo manifestazioni usuali del disciolto partito fascista, ed in particolare di aver attuato il metodo squadrista come strumento di partecipazione politica (artt. 1e 5 della Legge n.645/1952); e di aver causato lesioni, in esecuzione di un medesimo disegno criminoso giustificato dalla ideologia fascista, in concorso tra loro, con armi – sfollagente, manubri da palestra, manganello telescopico, cintura dei pantaloni usati per offendere – e con premeditazione, avendo organizzato l’aggressione in periodo precedente alla manifestazione con raccolta di armi e organizzazione di uomini (artt. 81 n.2, 110, 576, 1° comma, n.2, 582, 585 c.p.).

Alcuni degli imputati sono accusati anche di aver usato violenza e minaccia, in concorso tra loro, nei confronti di pubblici ufficiali per impedire lo svolgimento del servizio di ordine pubblico (artt. 110, 337 c.p.).

Il Comune di Bari ha deliberato di richiedere l’ammissione della civica amministrazione come parte civile nel processo al fine di vedersi riconosciuto il risarcimento dei danni subiti dall’ente in conseguenza e per effetto dei reati ascritti agli imputati.

“È infatti volontà della pubblica amministrazione – si legge in una nota –  essere presente nel processo penale per riaffermare i valori fondativi dello Statuto del Comune di Bari, che promuove l’affermazione dei diritti umani, la cultura della pace, della cooperazione internazionale e valorizza le diverse realtà etniche, linguistiche, culturali, religiose e politiche presenti nella città rifacendosi ai valori della solidarietà e dell’accoglienza, coerentemente con la sua vocazione di città aperta”.

 

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