La Corte di Assise di Appello di Bari ha confermato la condanna all’ergastolo per il 31enne albanese Ogert Laska, imputato per l’omicidio pluriaggravato della 71enne Rosa Maria Radicci, uccisa nella sua villetta a Palese (Bari) il 13 novembre 2016.
Al termine del processo di secondo grado i giudici hanno però escluso la contestata aggravante della crudeltà. Confermata la condanna al risarcimento danni nei confronti delle parti civili: i due figli, la nuora e una nipote della vittima, assistiti dagli avvocati Marilisa Lorusso, Antonio Lattazio e Maria Antonella Spadone. Le motivazioni della sentenza si conosceranno tra 90 giorni. Stando alle indagini della Squadra Mobile, coordinate dalla pm Luciana Silvestris, l’anziana fu soffocata, poi strangolata e incappucciata con una busta della spazzatura. Il presunto assassino, che ha sempre negato di aver commesso l’omicidio, fu arrestato alcune settimane dopo il delitto grazie ai video di alcune telecamere di sorveglianza che lo avevano immortalato davanti alla villa della vittima. Il movente dell’omicidio sarebbe una vendetta nei confronti del figlio della donna che, alcuni mesi prima, lo aveva licenziato dal suo ristorante. L’accusa è stata rappresentata nel processo d’appello dal sostituto pg Carmelo Rizzo. Alla lettura della sentenza hanno assistito i figli della vittima e anche l’imputato, collegato in video-conferenza dalla cella del carcere dove è detenuto.