“Bisogna andare in Puglia per l’esperienza più vera. Entra in un caseificio, compra della burrata appena fatta e guida fino a Castel del Monte. All’ombra del castello, aprite la confezione e addentate la burrata. Lascia che si riversi sulle tue mani. E mentre lo mangi, torna indietro di un secolo, quando l’ingegnosità umana ha creato il trattamento più delizioso e cremoso”.
La Bbc del Regno Unito ha dedicato un articolo alla burrata adriese, con un lungo reportage dalla produzione sino alla vendita del latticino sempre più celebrato all’estero dagli antipasti ai dessert. Già prima che esso diventasse “patrimonio gastronomico dell’umanità – spiega lo chef Felice Sgarra – puoi usare la burrata per tutto, ma non ha bisogno di nulla”.
Così sostiene lo chef andriese di cui ora si possono degustare le meraviglie a Casa Sgarra. Si narra che la burrata sia nata proprio in una masseria alle pendici di Castel del Monte, maestosa corona federiciana di Puglia, esattamente un secolo fa.
La Parmigiana di Burrata firmata Felice Sgarra poi è una strabiliante leccornia. È l’ennesimo capolavoro dello chef già stellato, che ha ideato questo piatto tipico con l’elegante composizione di melanzane fritte e salsa, basilico e mozzarella, burrata sopraffina della sua città d’origine e gelato al pomodoro.
Oggi la burrata di Andria, percepita come un formaggio di fascia alta, ha conquistato le tavole di tutto il mondo, nonostante la breve shelf-life. Felice Sgarra ricorre all’IGP, l’indicazione di protezione geografica di un metodo unico ed inimitabile, che ne salvaguardia la qualità. «La Burrata rappresenta Andria», asserisce Sgarra al redattore della BBC. «La crema grassa è il suo segreto, che insieme alla dolcezza della mozzarella e alla dolcezza del latte, lo rendono un alimento unico».