“La nostra presenza in Fiera, questa imponente organizzazione in sicurezza, è il segno tangibile di una regione che ha saputo resistere all’emergenza e adattarsi alle nuove condizioni di vita con senso di responsabilità, pazienza e forza”. Così Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, ha cominciato il suo discorso di inaugurazione della Fiera del Levante.
“La nostra è una terra di marinai e contadini. Come marinai abbiamo affrontato il Covid, che si è abbattuto come una tempesta su tutti noi: nell’incertezza di ciò che sarebbe accaduto abbiamo fatto ricorso alle migliori competenze che avevamo, remato tutti nella stessa direzione e aiutato chiunque ne avesse bisogno. Il tributo di vite umane c’è stato anche qui, è stato doloroso e non possiamo dimenticarlo – continua Emiliano – Ma guardando quello che accade nel resto del mondo, sappiamo di essere riusciti a fronteggiare al meglio delle nostre possibilità il pericolo. Grazie all’abnegazione dei nostri operatori sanitari, della protezione civile regionale, di tantissimi pubblici funzionari e dirigenti che hanno lavorato per mesi giorno e notte, abbiamo adattato in tempo record il nostro sistema ospedaliero e territoriale creando le condizioni per una gestione efficace della più grande tragedia sanitaria dell’ultimo secolo”.
“Adesso – continua Emiliano – siamo impegnati in una nuova prova: affrontare l’autunno e l’inverno. Una prova che, come questa pandemia ci ha abituato, ha delle incognite. I nostri bambini e ragazzi che hanno ripreso le lezioni ci insegnano che rispettare le regole di prevenzione è possibile e non è così complicato. Fatemi dare il GRAZIE più sentito al mondo della scuola e dell’università, a dirigenti, docenti, personale, genitori, alunni e studenti. Sto girando per le scuole di Puglia in questi giorni ed è commovente vedere con quanto impegno ci si prenda cura l’uno dell’altro, utilizzando in maniera corretta la mascherina, mantenendo la distanza, igienizzando le mani. Sono questi gesti semplici che fanno la differenza. Prendiamo esempio da loro”.
“Il virus ha messo tutti noi davanti anche ad un’altra prospettiva nuova. Una prospettiva che ha reso ancor più evidente l’insostenibilità dello storico divario tra Nord e Sud. Abbiamo provveduto a rimodulare i nostri Fondi comunitari, per oltre 800 milioni di euro, sapendo perfettamente che stavamo soltanto spostando il problema, allocando risorse da opere comunque strategiche, ad interventi contingenti. Abbiamo ampliato al massimo delle possibilità l’offerta sanitaria per affermare i sacrosanti diritti dei pugliesi di curarsi qui e non essere più costretti alla mobilità passiva che ci vede ostaggio, e principale contribuente, dei sistemi sanitari del nord Italia”.
“Con il rispetto che noi pugliesi abbiamo sempre dimostrato nei confronti delle istituzioni, intendiamo porre, in maniera definitiva e non rinviabile, la questione meridionale e il suo superamento – continua Emiliano – Ed intendiamo farlo in un quadro nazionale ed internazionale che, per la prima volta dal dopoguerra sembra offrire una opportunità unica di archiviare un’epoca storica connotata da una crescente divaricazione tra le normali aspettative di ogni italiano e le reali opportunità offerte ai cittadini del Mezzogiorno”.
Emiliano elenca le tre linee direttrici che seguirà al governo della Regione: garantire i livelli essenziali delle prestazioni su tutto il territorio nazionale. Garantire gli investimenti necessari per rendere il Mezzogiorno pienamente interconnesso con il resto del Paese come ad esempio realizzando l’alta velocità ferroviaria Napoli – Bari – Lecce – Taranto, l’asse stradale 106 Jonica, lo spostamento del casello autostradale sulla statale 16 a Mola di Bari, realizzare la Maglie Leuca, dotare la Capitanata di un sistema stradale moderno e sicuro, connetterebbe in maniera definitiva la Puglia al resto del Sud e all’Italia.
“La terza ed ultima direttrice lungo cui la Puglia intende dispiegare gli effetti delle risorse del Recovery Fund è la definitiva affermazione di un modello di sviluppo industriale pugliese al servizio del paese”, aggiunge.
Emiliano ha parlato anche degli impegni da affrontare nell’agroindustria, della digitalizzazione di massa, della meccatronica. Nel discorso non poteva mancare il tema ex Ilva. “Attendiamo pazientemente da anni, come Regione Puglia, di essere invitati al tavolo sul quale si prendono le decisioni sull’ex Ilva di Taranto – continua Emiliano – Abbiamo tutte le ragioni per essere seduti dove si decide il destino della nostra gente. Perché a quel tavolo non si parla solo di scelte sulla produzione nazionale strategica di acciaio, ma di decisioni che ricadono sulla vita di bambini, operai, industriali dell’indotto, mamme, papà, cittadine e cittadini. Il percorso della decarbonizzazione della fabbrica si potrà realizzare solo attraverso una piena partecipazione dal basso, a cominciare dal coinvolgimento della Regione e dei Comuni interessati. Lo spirito è quello della piena collaborazione. Ma non possiamo più accettare alcuna esclusione. La Puglia è pronta. Farà il suo dovere e darà il suo contributo a tutti i cittadini del Sud e dell’Italia. Senza paura. Con l’orgoglio dei risultati ottenuti, la consapevolezza degli errori commessi affinché non si ripetano, e la spinta dei progetti che abbiamo preparato per i prossimi anni. Con la schiena dritta e le braccia aperte”.