“Le scrivo da Baghdad…o meglio da piazza Carabellese”. Inizia con una piccata ironia il post con cui una cittadina barese denuncia al sindaco Antonio Decaro una situazione di inciviltà e pericolo che, da giorni, si starebbe verificando nei pressi della sua casa-ufficio. Siamo nel quartiere Madonnella di Bari, in quella piazza che, in maniera informale, prende l’omonimo nome e dove, secondo le testimonianze dei cittadini, in molti negozietti e bazar sarebbe facile reperire e acquistare piccoli petardi, bombette e minerve.
Un business in crescita, come racconta l’utente nel post pubblicato sulla pagina Facebook del primo cittadino e dai risvolti decisamente fastidiosi per i residenti della zona, nonché pericoloso per i tanti ragazzini che, consapevolmente o meno, trascorrono il loro tempo con facendo giochi pericolosi. “Ma non sono illegali queste cose – scrive la residente – Poi ci sono le bombette, anche chiamate cipolline, date ai più piccoli dalle mamme, che sporcano e fanno rumore e così crescono nuovi futuri incivili. Non può vietarne la vendita?”, conclude.
Tante le testimonianze relative anche agli episodi notturni in cui giovani e meno giovani si riuniscono in piazza San Nicola e festeggiano con fuochi d’artificio: “Arrivano anche sui nostri balconi e questo accade con la frequenza di una volta a settimana”, denunciano i cittadini, che riferiscono al sindaco Decaro di aver anche già provato a contattare la polizia ma che quest’ultima, a causa di interventi prioritari, non ha potuto dar seguito alla richiesta di intervento. “Qui la situazione peggiora e prima o poi qualcuno si farà giustizia da solo – scrive la residente con preoccupazione, chiedendo infine – Se non può fare niente, mi dia per favore qualche consiglio per una azione comune di noi residenti”. Una denuncia a cui fanno eco e seguito molti altri commenti rilasciati sullo stesso post: “Fate un video e denunciate chi utilizza fuochi pirotecnici in maniera non autorizzata. Dobbiamo inziare a denunciare le cose che non vanno”, consigliano i concittadini.